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“Ciao Francesco. Un bravo ragazzo che amava la vita. Ci mancherai"

di: Francesca Capizzi - del 2024-08-08

Immagine articolo: “Ciao Francesco. Un bravo ragazzo che amava la vita. Ci mancherai"

(ph. Ino Mangiaracina)

Ieri pomeriggio alle 16,30 e’ venuto a mancare Francesco Signorello, giovane quarantenne castelvetranese. I funerali si terranno venerdì mattina alle ore 10,30 presso la chiesa Madre di Castelvetrano. Aveva scoperto due anni fa di avere un brutto male e ha lottato come un leone sino all’ultimo respiro.

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  • "Altruista, generoso, non ha mai smesso di aiutare il prossimo, nonostante la grave malattia. Sapeva tutto, sapeva a cosa andava incontro e nonostante ciò incoraggiava amici e familiari a non abbattersi mai. Partecipava anche alle visite con i vari luminari consultati in ogni angolo d’Italia.

    Quando non poteva andare, chiedeva una videochiamata,  voleva capire, voleva farcela a tutti i costi. Sin da ragazzino, insieme al suo inseparabile gemello Antonio ( in totale simbiosi l’uno con l’altro) ha sempre spiccato per la sua travolgente bellezza e la sua umanità e bontà d’animo. Un giovane dai sani principi, con la testa sulle spalle e sempre con il sorriso sulle labbra. La sua bellezza non era solo una questione di estetica, aveva un dono: l’umiltà. Aiutava tutti, non si tirava indietro nemmeno se un amico chiedeva soldi per poter pagare dei debiti. Non ci pensava un attimo, lo aiutava.

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  • Durante la malattia ha incoraggiato tante persone che lottavano e lottano ad oggi come ha fatto  lui. Amava tanto il mare, i viaggi, si faceva in quattro per gli amici ed era sposato da poco tempo. Francesco aveva un amore incondizionato per sua mamma Mariella, suo papà e il suo inseparabile gemello Antonio ed è proprio con lui che aveva  un rapporto di totale simbiosi. Non potevano fare a meno l’uno dell’altro in ogni momento, ogni istante  delle loro vite. Ha creato negli anni attività insieme a suo fratello e quando qualcosa non andava bene, lui trovava una soluzione e si reinventava. Francesco non conosceva la parola “ Rancore”, la parola “ Odio”.

    Odiava però i pettegolezzi e non parlava mai male del prossimo. Dove c’era lui, c’era pace e serenità. Metteva a posto ogni cosa e riconciliava chi da anni magari aveva chiuso ogni rapporto. Era fatto così. Era un uomo di soli quarant’anni che si faceva notare ovunque andasse… Troppo bello e solare per non accorgersi di lui. Era dolce e di sani principi. Francesco emanava una luce che arrivava dal suo io più interiore, una luce che che continuerà a brillare per sempre nei cuori e negli occhi di chi l’ha amato".

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