E' più monotono il posto fisso o lo sono di più i politici con i loro vitalizi?
di: Mariella Pompei - del 2012-02-04
(ph. Foto: progettoitalianews.net)
Oggigiorno parlare di politica sembra quasi un’utopia. Eppure politica e democrazia, agli occhi ancora di molti, rappresentano le cause più nobili che esistano. Si ha quasi la percezione che la politica attuale sia muta, silente, per quanto sta accedendo nel nostro paese. L’impressione è che, a parte un problema di militanza di base, non ci sia più un partito pronto a rappresentare il cittadino. In questi ultimi cinquanta anni, è come se i partiti bloccassero la democrazia, impedendo di conseguenza il ricambio aperto a nuove figure politiche.
Tutto sembra ancora più angoscioso se aggiungiamo le ultime affermazioni del premier Monti: «che monotonia il posto fisso!». Da non dimenticare che l’art. 4 della Costituzione afferma: « La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto». Viviamo in un paese, dove la disoccupazione è giunta a livelli vertiginosi, dove i cittadini che non hanno un lavoro fisso trovano tutte le difficoltà che ne conseguono.
Senza un posto fisso il cittadino non può accedere a nessun prestito in banca per comprare casa o per intraprendere qualsiasi attività; senza un posto fisso non può vivere facendo progetti per il suo domani, per la sua vita, per il suo futuro. In questi ultimi giorni molti si pongono la medesima domanda: «se è così monotono il posto fisso, perché chi si siede nelle poltrone delle più alte cariche istituzionali, non vuole più lasciare il posto ad altri?». Perché non si dà spazio a menti più fresche e con la voglia di fare qualcosa di buono per questo nostro paese l’“ITALIA”? Perché i cittadini devono acconsentire passivamente a queste rendite vitalizie per tutti questi senatori a vita (compreso il premier Monti)? Perché si sta avviando una recessione, che continuerà chissà per quanto tempo ancora? E la meritocrazia in tutto questo, dove potrà trovare accoglimento, è anch’essa un’utopia?
In base ad un sondaggio sulla fiducia nei partiti il risultato emerso è: nel 2010 il 7,7%; nel 2011 il 3,9%. Certamente è un dato preoccupante, significa che i nostri politici non hanno ancora capito che non siamo distanti da processi di rivolta dei cittadini per insofferenza a un regime politico per niente democratico. Dove sono andati a finire i valori, gli ideali di quegli uomini che hanno fatto la storia della nostra Costituzione, per citarne solo alcuni: Giorgio La Pira, Alcide De Gasperi, Aldo Moro. Queste figure e altri ancora hanno lottato per il bene della “Persona”, per il “Bene Comune”, per l”Istruzione dei cittadini”, per la “salute dei cittadini.
Perché tutti i servizi primari che interessano ogni singolo cittadino gestiti dallo Stato, nel corso degli anni sono stati e saranno affidati nelle mani di privati? Quando la cosa pubblica diventa privata, viene meno il bisogno del cittadino perché prevale l’interesse economico; primeggia la legge dell’attivo o del passivo. Così facendo, il bene della collettività regredisce, dando spazio solo all’aspetto più venale, più infelice, più ignobile, più spregevole... Vivendo in uno Stato sociale così incerto, ci si sente confusi e abbandonati dalle istituzioni. Si mettono in dubbio anche le iniziative più nobili in cui l’uomo crede e agisce “La solidarietà”.
Quante volte nei comunicati giornalistici è stata divulgata notizia di camion pieni di prodotti alimentari scaduti destinati al Terzo Mondo; o derrate alimentari destinati ai poveri, finiti poi nelle tavole di compiacenti …. Secondo una concezione cattolica ci si potrebbe soffermare su un’Epistola dell’Apostolo delle genti, San Paolo in Lettera ai romani scrive: «ebbene, come mai tu, che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi di non rubare, rubi?» (Rom 2,21). Ebbene, fino a quando tutto questo continuerà a scorrere come un fiume impetuoso che travolge tutto e tutti, il popolo sarà solo soffocato! Che cosa fare?
Non desistere, non arrendersi e portare avanti tutto il meglio perché siano sempre alti i valori di tutti gli uomini: la Libertà, l’Uguaglianza, la Legalità. Quei principi ispiratori di un lontano passato, ma la storia, come ben sappiamo, tante volte si ripete. Si ripete per evitare gli sbagli fatti e riparare lì dove ancora è possibile!