Ospedale di Mazara, quattro anni di blocchi. Urge la nascita di reparto ostetrico
di: Comunicato Stampa - del 2016-09-26
Quanto parlare sprecato per la sanità. E, di inevitabile riflesso, quanto discutere per gli ospedali. Quello di Mazara è bloccato ormai da quasi quattro anni. Quanti discorsi inutili! Quanto campanilismo controproducente! Quanta improvvisazione!Quanti contrasti intrisi di “strategie” politico elettoralistiche! Quanta perdita di tempo! Per evitare che ancora si sciupi altro tempo prezioso è bene innanzitutto uscire dalle secche del provincialismo cieco, pieno di campanilismo e di interessi personale e tenere conto che avere in ogni città della nostra Provincia ospedali dotati di tutti i reparti di specialistica è impossibile.
Non lo permette la legge. Che ormai sancisce in considerazione del potenziale demografico (popolazione), delle esigenze primarie e soprattutto delle possibilità di bilancio che permettono di realizzare e dotare le strutture sanitarie di mezzi e personale specializzato. Tutti quelli che non vogliono ragionare in questa maniera … perdono e fanno perdere tempo, creano illusioni e tensioni, fanno confusione, e ci sono, tra questi, non pochi politici che pensano, facendo così, di coltivare bene il proprio orticello. Noi abbiamo un’idea molto chiara: ragionando sulla realtà provinciale, è necessario dotare gli ospedali di quanto “realmente” è di primaria importanza e possibile realizzare
. All’ospedale di Mazara, tenuto conto del piano legislativo sanitario, oltre i reparti obbligatori di Medicina, Chirurgia ed Ortopedia, è necessario attrezzare 3 reparti di eccellenza quali quello di Radioterapia, di Chirurgia oncologica e di Oncologia (questo, magari importandolo da altro ospedale, a cui andrebbe altro reparto di eccellenza).
E considerato il potenziale nascite, favorito dalla presenza di tanti extracomunitari che risultano più predisposti a mettere alla luce figli, è necessario un punto nascite, ovviamente con ostetricia e pediatria. Quest’ultimo da intitolare al più grande pediatra italiano, di origini mazaresi, scomparso due anni fa a 95 anni, qual fu il prof. Giuseppe Roberto Burgio.
E tutti gli altri ospedali, in accostamento al S. Antonio di Trapani, che in qualità di primo livello ha praticamente tutti i reparti, dotarli di quei reparti di eccellenza che non si trovano nelle città vicino rie ma che, distribuiti nel giro di 50 chilometri completano, nelle strutture esistenti, l’offerta dei servizi ospedalieri.