"C'era una volta la brigata litoranea della Guardia di Finanza di Marinella di Selinunte.."
di: Federico Pier Paolo Indelicato - del 2018-01-08
Il servizio di vigilanza costiera è uno dei compiti che da sempre la Guardia di finanza ha assolto, sia in pace che in guerra, con tenacia e spirito di sacrificio. I piani di difesa costiera redatti prima dei conflitti e successivamente aggiornati in relazione allo sviluppo della guerra, inglobavano nei reparti dell’Esercito le brigate litoranee della Guardia di finanza, particolarmente apprezzate per la perfetta conoscenza dei luoghi, che mancava invece ai militari dell’Esercito, affluiti da luoghi anche lontani.
Si trattava di una difesa statica impostata su una dislocazione di piccoli reparti a pochi chilometri un dall’altro, che vigilavano con pattuglie appiedate lo sviluppo della linea. Era uno schieramento che, per le sue caratteristiche, veniva denominato “a cordone”. In tempo di guerra, questi piccoli reparti erano i più avanzati delle truppe di difesa e per la loro natura potevano assolvere egregiamente compiti di primo contrasto a piccole infiltrazioni nemiche ed in caso di attacco in forze con funzioni di posti di osservazione ed allarme.
La circoscrizione territoriale e di servizio del reparto della Brigata litoranea della Guardia di Finanza di Marinella di Selinunte comprendeva i territori oltre che della stessa Marinella anche quello di Triscina.
La Brigata litoranea di Marinella era l’ultimo reparto costiero della Provincia di Trapani; confinava ad ovest con il territorio della Brigata litoranea di Granitola - foce del fiume Modione - e dall’altro versante con quello della Brigata litoranea di Porto Palo di Menfi – foce del fiume Belice -.
Gerarchicamente la Brigata di Marinella dipendeva dal Comando Tenenza di Mazara del Vallo, dal Comando Compagnia di Marsala, dal Comando Gruppo di Trapani, dal Comando Legione di Palermo, ed in ultimo, dal Comando Zona di Palermo (ora Comando Regione Sicilia).
La sede del Comando Brigata litoranea di Marinella era ubicata nella stretta via Pammillo, (ingresso fronte casa dell’Avv. Martinez), con affaccio fronte mare sulla via Usodimare Antoniotto, a pochi passi dal porticciolo di Piazza Empedocle.
L’organico del personale della Brigata era composto da un vicebrigadiere o brigadiere Comandante, rivestendo anche la funzione di Delegato di Spiaggia, da uno/due appuntati e da quattro/cinque finanzieri. Un numero molto esiguo che creava notevoli difficoltà all’esercizio delle funzioni assegnate e che grazie allo spirito di sacrificio dei finanzieri e graduati il Reparto ha sempre portato avanti i previsti incarichi di servizio. L’unico mezzo che la Brigata aveva in dotazione era una antiquata campagnola Alfa Romeo mod. A.R. 55; sino alla fine degli anni sessanta/ inizio anni settanta, due motociclette “Gilera 125 cc”.
I compiti istituzionali demandati alla Brigata litoranea di Marinella di Selinunte andavano dall’azione preventiva e repressiva degli sbarchi di sigarette di contrabbando, di armi e di sostanze stupefacenti via mare alle indagini per la repressione di tali commerci, dal servizio armato di scorta per l’approvvigionamento del carburante per le imbarcazioni dei pescatori di Marinella, presso un deposito carburanti sito in Castelvetrano, alla vigilanza contro la pesca di frodo.
Altro importante compito della Brigata litoranea era la tutela del patrimonio archeologico nell'area archeologica di Selinunte. Tale servizio veniva espletato dai finanzieri della Brigata di Marinella attraverso riservate indagini, la ricognizione e la sorveglianza diurna, nonché le perlustrazioni ed appostamenti notturni nelle zone qualificate come di particolare interesse archeologico, quali erano l’Acropoli e la Necropoli Selinuntina, costantemente a rischio di saccheggio ed il conseguente traffico illecito dei beni archeologici trafugati da parte di incoscienti “tombaroli o tombaioli”, che venivano piazzati con azioni personali o di gruppi di uomini, i quali agivano anche su commissione (di magnati americani e talvolta di musei statunitensi).
La Brigata litoranea di Marinella fu soppressa nel mese di febbraio 1981 nell’ambito di una più adeguata ristrutturazione del Corpo, a livello nazionale, col raggruppamento di più reparti, al fine di recuperare più personale possibile per essere impiegato anche in altri servizi istituzionali di natura fiscale.
Tutto il personale militare della Brigata di Marinella venne aggregato all’organico del Comando Brigata Volante della Guardia di Finanza di Castelvetrano, comandata allora dal Maresciallo ordinario Raffaele Aparo. I servizi di vigilanza ed istituzionali che aveva la Brigata di Marinella continuarono ad essere espletati congiuntamente ai militari di Castelvetrano.
Il giovanissimo brigadiere Giuseppe Mastrolonardo (in foto), di origine pugliese della provincia di Bari, che al momento della soppressione era il Comandante della Brigata litoranea della Guardia di Finanza di Marinella di Selinunte, divenne il nuovo vice comandante.
Il sottufficiale dopo aver comandato il Nucleo Mobile della Compagnia di Marsala, giunse trasferito a Marinella di Selinunte il 24 maggio 1977, quale nuovo Comandante della Brigata, con funzioni di Delegato di Spiaggia, per sostituire il parigrado Saverio Suppa trasferito alla Legione di Bari.
Nel febbraio del 1982 fu trasferito alla Brigata Volante di Nicosia, prima di lasciare definitivamente la Sicilia nel marzo del 1987 per il Nucleo Regionale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ancona. Infine, dopo quattro anni, passa al Nucleo Regionale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari, ove ha ultimato la propria carriera nel corso della quale ha sempre operato con intelligenza, precisione, zelo ed attaccamento alle istituzioni.