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Dalla Sicilia all'America per combattere la "Grande guerra". Si chiamava Giuseppe Mangialomini ed era di Castelvetrano

di: Letizia Lo Iacono - del 2017-11-23

Immagine articolo: Dalla Sicilia all'America per combattere la "Grande guerra". Si chiamava Giuseppe Mangialomini ed era di Castelvetrano

Era siciliano, anzi castelvetranese, ma cadde in battaglia durante la “Grande guerra” vestendo la divisa degli Stati Uniti. Si chiamava Giuseppe Mangialomini, nacque nel 1892 a Castelvetrano, dal calzolaio Vincenzo e da Francesca Dolce, faticatrice. 

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  • All'età di 12 anni, come ci ha raccontato Geremia Mancini, presidente onorario dell'associazione culturale "Ambasciatori della fame", lascia la sua Sicilia per raggiungere gli Stati Uniti. Lì viveva il fratello Girolamo, giunto ad “Ellis Island” nel 1903, a bordo della “Monserrat”, e in seguito stabilitosi nella cittadina di Bayonne nel New Jersey. L’anno dopo, nel 1904, il piccolo Giuseppe si imbarca sulla “Sicilian Prince” diretto in America dove il fratello maggiore aveva aperto una bottega di calzolaio. Girolamo serviva, in particolare, i numerosi operai delle due grandi aziende locali la “Standard Oil of New Jersey” e la “Tidewater Petroleum”.

    A Bayonne Giuseppe inizia la sua vita americana e viene mandato a bottega, per imparare il mestiere, dal barbiere italo-americano Salvatore Giacinto. Tutto volge a al meglio e il “sogno a stelle e strisce” sembra oramai conquistato.

    Ma per lui, come per tanti altri giovani statunitensi di adozione, si profila la nube nera del primo conflitto mondiale. Teatro della guerra combattuta tra il 1914 e il 1918 l’Europa. Per Giuseppe giunge la “chiamata alle armi” e viene aggregato al 310mo Fanteria, compagnia B, 78esima divisione. Destinazione Francia dove proprio la sua divisione avrebbe avuto il ruolo di “cuneo” nell’offensiva finale che portò alla vittoria sulla Germania.

    Il giovane affronta le battaglie di Meuse-Argonne, St.Mihiel e Lorena, le più impegnative della campagna militare. Poi, nel corso della battaglia di “Bois des Loges”, in una rischiosissima e volontaria azione tra le linee nemiche viene gravemente ferito. Muore, il 16 ottobre del 1918, nell’ospedale da campo allestito a St. Juvin nelle Ardenne. 

    La comunicazione della sua scomparsa viene consegnata al fratello Girolamo insieme alla medaglia al valore militare, la “World War I Victory Medal“, assegnata alla memoria di Giuseppe per il coraggio dimostrato in battaglia. Seppellito nel “Meuse-Argonne American Cemetery” le sue spoglie riposano ancora oggi nel comune francese di Romagne-sous-Montfaucon, dipartimento de la Meuse Lorraine, il più grande cimitero militare americano d’Europa.

    Una vicenda dai contorni affascinanti che insegna molto sul valore degli emigranti di ogni epoca e nazionalità per il paese che li accoglie e li rende a tutti gli effetti propri figli, nel bene e nel male. Come quel ragazzo di Castelvetrano che in un giorno cruento del 1918 diede la propria vita per una patria adottiva che gli aveva aperto le braccia  e donato un’esistenza migliore.

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    Effeviauto 6 gennaio 2025