La rubrica del giovane veterinario: il coniglio nano, un animale tutto da scoprire.
di: Giuseppe Spina - del 2013-12-13
In questo numero prima della pausa natalizia ci occuperemo di un altro animaletto, tra i più noti animali da compagnia in Europa: il “coniglio nano”. Questo piccolo “pet” apprezzatissimo in particolare dai bambini, appartiene alla famiglia dei “Leporidi” e all’ordine dei “Lagomorfi”.
I Lagomorfi sono quei mammiferi che presentano quattro incisivi superiori anziche’ due; caratteristica peculiare di un altro ordine: i Roditori.
Ne esistono diverse razze delle quali alcune molto comuni:
- Ariete che arriva a pesare circa 1,5 kg e presenta lunghe orecchie cadenti appoggiate sul muso;
- Angora, più frequentemente di colore bianco, da adulto circa 1 kg, è caratterizzato da pelo lungo e soffice che necessita di particolari cure;
- Testa di leone, più pesante dei precedenti caratterizzato da pelo lungo soltanto sul muso e sulla testa che gli conferisce un aspetto simile al più possente “Re della foresta”;
In media vivono 8-9 anni e la maturità sessuale viene raggiunta a circa 4 mesi nella femmina e 5-6 nel maschio. Dopo l’accoppiamento, segue una gestazione di circa 30 giorni, e la nascita di tre o quattro cuccioli, completamente privi di pelo, ciechi e sordi, di peso 30-40 grammi. La coniglia allatta i cuccioli soltanto una volta al giorno.
Essi deposti in un nido costituito da rametti, paglia e pelo della madre, dopo qualche giorno inizieranno a coprirsi della loro prima pelliccia, ed apriranno occhi e orecchie. A tre settimane circa saranno già autosufficienti. I conigli nani non sono prolifici come i loro “simili” di taglia più grande. I conigli inoltre indipendentemente dalla taglia sono degli animali “anfiorchidi”, ovvero gli organi genitali nel maschio compaiono solo in prossimità dell’accoppiamento.
Questa caratteristica contribuisce a rendere più difficile l’identificazione del sesso in questi animali.
Il coniglio è un erbivoro stretto e di conseguenza l’alimentazione ideale sarebbe costituita da erbe, verdure e buon fieno. L’apparato digerente di questi animali, dalla bocca sino all’ultima parte dell’intestino, si è evoluta verso la digestione dei vegetali che in natura rappresentano la principale, se non unica, sua fonte di cibo.
I loro incisivi ad esempio non raggiungono mai uno stato definitivo ma crescono per tutta la vita dell’animale, essendo però altrettanto continuamente limati ed erosi dalla fibra contenuta nei vegetali. Il loro intestino cieco, tratto vocato alla digestione dei vegetali è, rispetto ad altre specie animali, di grandi dimensioni e contiene una gran quantità di batteri, atta ad attaccare la fibra e a trasformarla in utilissime sostanze nutritive. Un’altra caratteristica del coniglio, infatti, è l’espulsione dal retto oltre che delle feci, del cosiddetto “ciecotrofo”; “palline” di colore rosa contenenti proteine e altre sostanze, rese prontamente assimilabili dai batteri cecali, che il coniglio riassume prontamente.
Tutte queste caratteristiche rendono fuori luogo qualsiasi altro genere di alimentazione. Pertanto broccoli, cavoli, cicoria, carote, erba medica, sedano, lattuga, zucchine, spinaci, peperoni assieme a buon fieno e modiche quantità di pellet specifico, renderanno sano, forte e vivace il vostro coniglietto. Evitate invece di cibarlo con pane e carboidrati, dolciumi e semi che, sebbene graditi al vostro orecchiuto amico, sono causa di indigestioni, disvitaminosi e disturbi di vario genere.
Oltre all’alimentazione, bisogna porre tanta attenzione, anche agli spazi nei quali il vostro coniglietto dovrà vivere. Esso infatti, pur potendo trascorrere gran parte della sua giornata in spaziose gabbie, ha la necessita di muoversi liberamente, in spazi più ampi, anche solo per qualche ora. La gabbietta, periodicamente ben pulita e lavata, deve avere sul fondo del materiale soffice, sul quale il vostro animaletto possa muoversi, senza arrecare danni fisici alle delicatissime parti inferiori del proprio piede.
Altro rischio, temutissimo dagli allevatori di conigli da macello, che può colpire questi ” pets” è rappresentato da due pericolosissime malattie virali: la mixomatosi e la malattia emorragica virale (mev) ambedue causate da virus, presenti nei secreti e escreti di questi animali e veicolati anche da diversi insetti.
La prima è caratterizzata dalla formazione di placche, denominate appunto mixomi, in particolare su muso, occhi, orecchie e genitali che dopo aver reso l’animale cieco e incapace ad alimentarsi lo conducono spesso alla morte.
La MEV invece, colpisce generalmente animali di età superiore a tre mesi provocando nelle forme manifeste: apatia, tremori, febbre disturbi respiratori a cui segue molto spesso la morte dell’animale. Mentre non esistono terapie adeguate a fronteggiare con successo queste due patologie, un valido e sicuro ausilio deriva dalla vaccinazione preventiva.
Anche per questi animali bisogna fare attenzione a non lasciarli per molto tempo bagnati o al sole o alle correnti d’aria, perché contrarrebbero con grande facilità patologie respiratorie.
Il coniglio in natura rappresenta la “preda” per eccellenza; il cibo per tantissime altre specie animali, ed è per questo motivo di indole molto timorosa. Allevato in casa e in contatto con i bambini, si abitua con facilità alla presenza dell’uomo al quale spesso impara a richiedere coccole e carezze.
Inoltre quando lo troverete appiattito, con le zampe sotto il corpo e le orecchie all’indietro, provvederete a rassicurarlo con energiche carezze mai contropelo; quando invece sarà sdraiato comodamente, vuol dire che non ha alcuna paura e sente di essere in un ambiente sicuro.
L’unico suono che emette è un grido assordante ed acuto, difficilmente riproducibile dalla tastiera del mio PC, nel caso in cui sia molto spaventato o accusi dolore. Nel caso in cui si accorga della presenza di ospiti indesiderati, inizierà a battere con forza i suoi arti posteriori sul terreno per invitare anche voi a fare attenzione.
La piccola taglia, i bei colori, l’innocuità e la straordinaria capacità di adattamento sono le qualità che da tempo hanno consentito a questo “piccolo amico” di vivere sempre più frequentemente nelle nostre abitazioni, ricambiando le nostre amorevoli cure con il suo affetto e la sua simpatia…