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La storia delle catacombe dei Cappuccini raccontata dall'architetto Curti Giardina

del 2014-05-02

Angelo Curti Giardina, storico e studioso dell’architettura di ambito siciliano, ci racconta la storia delle catacombe della Chiesa dei Padri Cappuccini.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Un Mandato del 20 giugno 1630, conservato presso l’Archivio Storico Comunale di Castelvetrano, riporta che in tale anno furono traslate le memorie, ovvero le ossa, dei defunti frati Cappuccini dal vecchio convento al loco novo in contrada Rianello, in particolare i resti miracolosi del padre Pietro da Mazara († 1550), e quelli del benefattore Giovanni III Aragona Tagliavia e Pignatelli († 1624), con una processione solenne e con la partecipazione del Padre Provinciale dei Cappuccini.

    Se quindi nel 1630 i Cappuccini inumarono le ossa dei confratelli, significa che una cripta, magari non molto grande, nel nuovo convento doveva pur esistere; dai rilievi da me effettuati, e dalla planimetria dell’odierna cripta, comparata a quella della chiesa soprastante, ho potuto dedurre che la primitiva cripta dei Cappuccini era quella proprio al di sotto della cappella del SS.mo Crocifisso, ovvero l’unico vano con la forma simile ad una cappella con loculi e nicchie.

    Una incisione all’ingresso delle catacombe, riporta la data del 1663, epoca in cui, probabilmente, furono ampliate le cripte con il lungo corridoio oggi visibile, ovvero con le numerose nicchie scavate nelle pareti e i piccoli vani adibiti a colatoi, nonché la piccola cappelletta in fondo decorata con stucchi policromi; inoltre, l’unico brandello di affresco oggi pervenutoci all’interno della cripta dei Cappuccini, con un motto ricavato dal Libro di Esdra, rivela notevoli analogie stilistiche con le paraste binate e affrescate della chiesa di San Domenico in Castelvetrano, dove forse lo stesso artista ha lasciato in entrambi i luoghi il proprio contributo.

    Credo che ancora molto vi sia da scoprire delle antiche cripte delle chiese di Castelvetrano, soprattutto su quella dei Padri Cappuccini, dove ancora altri vani potrebbero essere sondati e studiati, così come si evince dalle pareti non intonacate che lasciano intravedere possibili tracce di interventi postumi di occlusione di alcuni colatoi.

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    Effeviauto 6 gennaio 2025