• A3 Conad
  • A3 dottor Gianni catalanotto
  • Orthotecnica A3bis fino al 5 gennaio 2025
  • A3bis Farmacia Rotolo
  • Farmacia Rotolo Castelvetrano
  • fattoria Carimi A2 fino al gennaio 25
  • Pavia Car r2 omaggio fino al 31 dicembre

Quel tragico corteo funebre in via Garibaldi nel 1943 tra lacrime e disperazione

di: Vito Marino - del 2016-05-12

Immagine articolo: Quel tragico corteo funebre in via Garibaldi nel 1943 tra lacrime e disperazione

Nella foto del 1943, qui riportata, si nota la via Garibaldi con un corteo funebre anomalo; infatti, un camion militare porta diverse bare di soldati castelvetranesi morti durante il conflitto della II Guerra Mondiale, che in quella data ancora continuava.  

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Una foto, dunque dolorosa e significativa, a ricordo di un ventennio di dittatura fascista (1922 1943), che, oltre ad aver cancellato ogni segno di democrazia, con il conflitto aveva portato, come avviene in tutte le guerre, fame, distruzione e morte, elementi che fanno sempre riflettere le persone benpensanti.

    Il 1943 rimane una data importante nella storia mondiale, per l’avvenuto sbarco degli alleati in Sicilia, che ha apportato una svolta decisiva verso la fine della guerra.

    A Castelvetrano, già da qualche mese prima, si ventilava lo sbarco imminente degli alleati, tramite la radio clandestina locale, radio Londra,  i bombardamenti che si andavano intensificando e la mafia che preparava il terreno per accogliere gli invasori.

    Pertanto, parecchie alte personalità, che avevano avuto rapporti con il fascismo, si erano dileguate e messe al sicuro.  In previsione dello sbarco alleato, il primo luglio del 1943 si era riunita per l'ultima volta la Consulta municipale di Castelvetrano, presieduta dal Podestà, Cav. uff. avv. Melchiorre Infranca, presenti pochi Consultori; siccome  non si raggiunse il numero legale, il Podestà dichiarò deserta la seduta.  

    Per tamponare questi segni di insofferenza, che regnavano in quei giorni, avvenne un “cambio di guardia” nell’amministrazione comunale, per come si legge nella Delibera della Consulta: "L'anno 1943 il giorno 3 luglio, a seguito del Decreto Prefettizio n. 368 del 2-7-'43, il podestà, avv. cav. uff. Melchiorre Infranca, viene destituito e sostituito dal Commissario Prefettizio Cordaro Francesco, per l'amministrazione del comune di Castelvetrano".

    Giusto per ricordarlo, Melchiorre Infranca fu l’ultimo podestà, che ha amministrato il Comune durante il regime fascista.  

    Storicamente è noto che fu Rooselvet, il presidente americano, ad imporre la scelta dello sbarco, iniziato in Sicilia la notte del 9- 10 luglio 1943 e terminato il 12 agosto. Gli aeroporti militari di Trapani, Castelvetrano, Sciacca e Licata durante la guerra contrastarono energicamente le forze alleate, che scelsero altri lidi per lo sbarco.

    Dopo una serie di bombardamenti dalle navi e di attacchi aerei, la settima armata americana, comandata dal Generale Patton, sbarcò la 3ª Divisione fanteria comandata dal generale Truscott. Alle 2,45 della notte tra il 9 e il 10 luglio 1943 iniziò lo sbarco di 20.000 uomini a Licata, Spiaggia o Baia di Mollarella e Poliscia.

    Gli altri sbarchi avvennero a Scoglitti, nel ragusano e a Gela, dove tremila paracadutisti furono lanciati nell'entroterra. In 24 ore 160.000 uomini furono sbarcati e, in soli 38 giorni tutta la Sicilia fu occupata.  

    Alla notizia dello sbarco degli anglo-americani a Gela, gli oltre 300 mila militari italiani dislocati in Sicilia, si dileguarono; così avvenne per le autorità civili e politiche e per tutti i seguaci opportunisti  di Mussolini, come  podestà, segretari dei fasci, prefetti, questori, segretari federali e altri.  

    Il 16 luglio gli americani arrivarono ad Agrigento; il 20 luglio il prefetto e il federale abbandonano Palermo e il 22 gli alleati troveranno la città indifesa. Castelvetrano fu occupata giorno 21, Marsala fu presa il 23 e Trapani il 25. Il 5 agosto gli alleati anglo-americani occuparono Catania e il 17 agosto entrarono a Messina.  

    La popolazione civile accoglieva le truppe occupanti come liberatori. Cito la delibera della Giunta n. 125 del 28 luglio: "L'anno 1943 addì 28 del mese di luglio nell'Ufficio comunale di Castelvetrano, premesso che in data 21 luglio corrente le truppe del corpo di spedizione americano hanno occupato il territorio di questo Comune che con disposizione dell'Ufficiale degli affari civili per Castelvetrano, capitano Philip Lewis, del giorno 27 corrente, che di seguito si trascrive, è stato nominato Sindaco di questo comune il sig. Bruno Giovanni, con invito al Commissario Prefettizio in carica Rag. Cordaro Francesco a far le consegne dell'Amministrazione comunale al predetto Sindaco".  

    Questo momento storico segna la caduta di una dittatura e l’inizio di una nuova democrazia, ma anche la fine della guerra e della fame. Il sindaco Bruno effettua una serie di provvedimenti per riattivare le numerose attività interrotte con la guerra ed i bombardamenti, come la sistemazione di alcune strade principali, il riassetto delle scuole per la ripresa regolare delle lezioni per l'anno scolastico 1943-44 e il ripristino del macello, danneggiato dai bombardamenti aerei.

    Inoltre, sono stati riattivati gli uffici di igiene e sanitari, quali il dispensario antivenereo e l'ambulatorio antiscabbiosi. Si è dovuto affrontare anche  la piaga del mercato nero “lu ‘ntrallazzu”, favorito dal caos della guerra e dalla mancanza di materie prime, come il pane e la pasta.  

    Ma, a dirigere il comune di Castelvetrano  si sono succedute diverse personalità, non per libere elezioni popolari ma per uno stato di necessità post guerra fra: nominati dagli americani e commissari straordinari.

    Così abbiamo avuto: l’ins. Giovanni Bruno, l’avv. Giovanni Accardo il dr. Francesco Compagnini, l’avv. Isidoro Morici, il dr. Salvatore Li Gotti, il prof. Rosario La Cascia, il dr. Francesco Allegra, il dr. Ettore Messina e il dr. Melchiorre Alcamo.      

    Intanto, anche a Castelvetrano incominciano ad arrivare gli aiuti economici da parte del Governo Militare Alleato per le ristrutturazioni di opere pubbliche danneggiate dalla guerra.  Il primo organismo promosso dal governo militare alleato fu il consiglio regionale dei prefetti. Esso ebbe grande rilievo nell'amministrazione dell'isola.

    Fu, infatti, il Prefetto, come ai tempi del regime, a nominare il nuovo sindaco di Castelvetrano nella persona dell'avv. Accardo Giovanni. Finita la guerra, Castelvetrano, con l’eco delle bombe nelle orecchie e il sapore dell’olio di ricino ancora in bocca, incominciò ad intravedere i primi segni di democrazia.

    Con la nuova nomina la vita comincia a riprendere lentamente. Le risorse finanziarie del Comune, rilevate nell'occasione, seppure scarse, risultano di poco migliorate rispetto alla precedente consegna.  Così, il 24 marzo e il 18 aprile1946 si sono tenute le prime elezioni amministrative a suffragio universale.

    Dopo lunghi anni c’è stata la prima occasione per poter esprimere la propria volontà, senza alcuna pressione esterna e per la prima volta nella storia italiana hanno votato anche le donne.

    A Castelvetrano sono stati eletti 30 consiglieri comunali (tra cui Concetta Martino unica donna). Il 09 aprile dello stesso anno, l’Amministrazione Comunale, con delibera consiliare n.2, ha scelto come primo cittadino, il repubblicano Francesco Simanella, che è rimasto in carica dal 23 aprile 1946 fino al 13 dicembre 1949.

    Il 02 giugno 1946 si è svolto il referendum istituzionale tra Monarchia e Repubblica e le votazioni per eleggere l’Assemblea Costituente.    

    Foto: Il Castelvetranese doc

    Vuoi essere aggiornato in tempo reale sulle notizie dalla Valle del Belìce? Clicca “Mi piace” su Castelvetranonews.it o seguici su Twitter

    Effeviauto 6 gennaio 2025