Da Salemi all'Etiopia tra medicine, vaccini e cura dei pazienti. In ricordo del Dottore Ignazio Barbera
del 2017-06-26
Qualcuno dei nostri lettori, in particolare di Salemi, si ricorderà sicuramente del dott. Ignazio Barbera. Medico specializzato in pneumologia ed igiene, ha iniziato lavorando presso l’Università di Napoli col professore Boeri per poi trasferirsi nel 1933 in Etiopia, ad Addis Abeba, dopo aver vinto il concorso di Direttore medico dell'Ospedale GIL.
Dopo 15 anni in Africa fece ritorno nella sua Salemi dove fu medico condotto, incaricato primario del reparto di medicina dell'ospedale Vittorio Emanuele di Salemi e medico mutualista. Fece parte per moltissimi anni del Direttivo dell'Ordine dei Medici di Trapani.
Durante la sua permanenza ad Addis Abeba, il dott. Barbera cominciò una vaccinazione a tappeto dei bambini africani e iniziò a curare sia gli africani che gli italiani che lì si trovavano con le terapie apprese in Italia, con notevoli benefici per i pazienti e con molta riconoscenza anche da parte del Negus, di cui curò la figlia, e dei Ras.
Ad Asmara istituì un ambulatorio di malattie infettive, facendo ampio uso della penicillina da poco scoperta e di pomate che lui stesso preparava. Lì curava soprattutto i pazienti che avevano riportato ferite da guerra. Di lui sono rimaste alcune pubblicazioni delle sue esperienze in Africa.
A Salemi svolse la sua professione fino alla morte, sempre con molta professionalità, col suo grossissimo bagaglio di esperienza e di cultura, con molta disponibilità nei riguardi di tutti, con saggezza e umiltà.
“La nostra casa, racconta la figlia Franca, era aperta a tutti, di giorno e di notte e anche la sua assistenza. Ma non era solo il medico per i salemitani, era il confidente, il giudice paniere nelle discussioni familiari dei pazienti, era l'amico sincero e premuroso. Il suo amore per noi figli è stato incommensurabile insegnando con il potere dell'esempio, il valore della libertà, della correttezza, dell'umiltà e della professionalità”.