Come evitare le contaminazioni e ridurre i batteri in cucina? Ne parliamo con la Dott.ssa Graziella Palermo
di: Graziella Palermo - del 2020-02-24

Contraffazioni e sofisticazioni sono spesso origine di tossinfezioni alimentari. Ma non sempre è colpa di produttori e venditori senza scrupoli. Perché anche i consumatori, ultimo anello della catena alimentare, hanno le loro responsabilità e regole da seguire.

Come entrano i germi patogeni in cucina?
Arrivano tramite… Cibi crudi come carne, pollame, pesce, uova, frutta e verdure

Persone, specialmente quelle con malattie infettive;
Animali come cani e gatti, roditori e insetti.
Il primo rischio sono le cross-contaminazioni Pesce crudo in frigo accanto all’insalata fresca senza essere ricoperta? Meglio di no. I microrganismi possono trasferirsi da un alimento all’altro se entrano in contatto. Ma anche tramite le mani, gli utensili e i piani di lavoro. E allora come evitare le contaminazione crociate?
Riporre i cibi sempre in contenitori; Evitare il contatto tra cibi crudi in frigo; Lavare adeguatamente tutto ciò che entra in contatto con alimenti crudi. Carne, pollame e pesce i più a rischio.
A cosa fare attenzione?
Scongelare gli alimenti surgelati in frigo per ridurre la propagazione di batteri sulla superficie. Subito dopo cucinarli; Assicurarsi sempre della giusta cottura dei cibi. E se non si è sicuri, controllare la temperatura interna usando un termometro per carne (la temperatura perfetta sono almeno 70° C per 2 minuti); Non lavare la carne di pollo perché i germi possono diffondersi. Se non se ne può fare a meno, lavare subito le superfici. E per le uova?
Le uova crude possono contenere patogeni all’interno o sul guscio. Conservare le uova crude in frigo a una temperatura massima di 7 ° C per ridurre la potenziale propagazione di Salmonella; meglio non usare le uova con il guscio molto sporco o crinato; evitare uova crude in piatti che non prevedono cotture. Come scaldare e raffreddare i cibi?
Cuocere fino a raggiungere almeno i 70 ° C che devono rimanere costanti per 2 minuti al cuore dell’alimento. La cottura a temperature interne da 70 ° C a 100 ° C uccide la maggior parte dei patogeni esistenti; mantenere i cibi caldi a una temperatura pari o superiore a 65 ° C o raffreddarli a temperatura pari o inferiori a 7 ° C; conservare gli avanzi nel frigo e consumarli entro 2 o 3 giorni.
In cucina non è tutto oro quel che luccica poiché i batteri sono troppo piccoli per essere visti a occhio nudo, superfici o mani che sembrano pulite non è detto siano prive di germi. È bene ricordare che: L’uso di un semplice detergente domestico è sufficiente; panni, spugne e spazzole potrebbero contenere patogeni.
Andrebbero lavati e sostituiti spesso; In generale, le spugnette non sono particolarmente adatte per la pulizia perché si asciugano lentamente e spesso non vengono cambiate abbastanza frequentemente. I batteri possono moltiplicarsi rapidamente a temperatura ambiente, in particolare su panni bagnati e spugne. Infine, la regola d’oro per eccellenza, quella che si insegna a tutti i bambini: lavarsi sempre le mani!
Nutrizionista Graziella Palermo
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