"Senza infrastrutture territorio rischia di implodere". Rosalia Ventimiglia sullo sviluppo economico del Belìce
di: Comunicato Stampa - del 2022-09-02
Rosalia Ventimiglia esprime il suo dissenso per la mancata strategia dello sviluppo economico nella Provincia di Trapani, specialmente il territorio del Belìce, ribadendo che senza le dovute infrastrutture il territorio rischia di implodere, non creando sviluppo.
Ecco le sue parole:
"Da anni si parla tanto di sviluppo economico programmato su base strategica. Mi dispiace ribadirlo: tante chiacchiere e poca sostanza. Turismo, agricoltura e commercio, senza adeguate infrastrutture territoriali, vivono nel continuo disagio.
Sviluppo e infrastrutturazione territoriale sono due termini che viaggiano di pari passo. Non può esserci turismo, ad esempio, senza mobilità; senza adeguati collegamenti lo sviluppo diventa impossibile. In Provincia di Trapani, in questa direzione, molto resta da fare.
In particolare, nella Valle del Belìce, il turismo stenta a decollare anche per queste ragioni. Potenziare i collegamenti con gli aeroporti, potenziare la linea ferroviaria a scopo turistico e migliorare la viabilità locale tra gli interventi più evidenti.
Oggi, grazie ai fondi del Pnrr, questi investimenti sono possibili. Non si ragioni più con becere logiche di campanile. Si lavori ad un piano ampio e strategico per migliorare tutti i collegamenti locali. Stessa cosa vale anche per il settore agricolo, dove bisogna intervenire non solo per aiutare la circolazione delle merci, ma anche per migliorare la distribuzione dell’acqua.
Ci sono zone ancora dove è difficile irrigare i campi. Questi settori, che risultano essere trainanti per l’economia locale, necessitano di massicci interventi. Basta con le promesse. È necessario fare. Persone e Merci debbono poter circolare velocemente da e per la nostra regione, utilizzando un sistema intermodale all’avanguardia.
In passato ci sono state buone intenzioni episodiche e disarticolate tra loro. È mancata una visione d’insieme e di lungo periodo. Facile parlare senza sudare la schiena. Mettiamoci nei panni degli imprenditori che ogni giorno fanno i conti con le carenze infrastrutturali del territorio. Il quadro che emerge dall’analisi, fatta di recente da un sindacato di categoria, mostra le ataviche carenze della nostra zona.
L’analisi pone in evidenza, con riscontro scientifico, come il nostro territorio stia perdendo appeal da parte di chi vorrebbe investire. Il punto dolente registrato, dopo l’aspetto legato alla criminalità mafiosa, rimane quello legato ai servizi precari e alle insufficienti strutture. La capacità di produrre ricchezza e di conseguenza lavoro, è legata necessariamente alla percentuale d’investimenti.
Attualmente, sono veramente pochi quelli che scommettono sul nostro bellissimo territorio.
L’attuale sistema impedisce il consolidamento delle imprese e non risulta interessante per nuovi investimenti.
Eppure ci collochiamo in un’area geografica apparentemente strategica per il nostro Paese e la stessa Europa.
Le istituzioni o i rappresentanti degli interessi economici e sociali del territorio, al fine di improntare in tempi brevi un processo di risanamento e sviluppo delle risorse logistiche necessarie per fregiarci di un contesto ambientale moderno e competitivo, devono fare la loro parte. La Regione Siciliana in questa direzione è un’agenzia fondamentale.
Chiedere il consenso significa anche assumersi grandi responsabilità verso una comunità. Il mio programma mette al primo posto la questione economica. Senza sviluppo, la nostra terra è destinata a rimanere priva di intere generazioni di giovani".
(Spazio politico autogestito a pagamento. Committente: Vito Sieli)