Il valzer politico a CVetrano, il Dup che non passa e la maggioranza necessaria per il bene della Città
del 2021-06-28
La politica così come il calcio è fatta di episodi che sono in grado di cambiare il corso degli eventi. Anche a Castelvetrano gli episodi non mancano, l'ultimo in ordine di tempo è accaduto pochi giorni fa con la mancata approvazione in consiglio comunale del documento unico di programmazione economica per il triennio 2020/2021/2022 che serve per il bilancio, con la conseguenza che probabilmente sarà nominato un commissario ad acta dalla regione e chissà poi cos'altro potrà succedere.
Adesso parlare di un disegno esterno che mira a distruggere Castelvetrano mi pare eccessivo e tendente a nascondere il vero problema, e cioè che della situazione di Castelvetrano i maggiori responsabili ne sono i castelvetranesi stessi e chi li rappresenta.
Tanto per tornare un po' indietro, a quegli episodi che possono cambiare il corso della storia, prendiamo ad esempio il caso Giambalvo (e qui non mi soffermo sugli aspetti giudiziari ma su quelli squisitamente politici).
Cosa sarebbe accaduto alla città se nel consiglio comunale del 26 gennaio 2016 (per intenderci quello in cui Giambalvo era stato appena reintegrato) il Sindaco Avv. Felice J. Errante avesse deciso di dimettersi lui stesso e di andare a nuove elezioni? …chissà, forse non sarebbero mai arrivate le Iene, forse non sarebbe mai arrivato lo scioglimento per mafia, non lo sapremo mai, però sappiamo a cosa ha portato la scelta di restare alla guida della città.
Così anche qualche mese fa è accaduto un episodio che avrebbe potuto cambiare le cose. A settembre 2020 il Sindaco Alfano aveva aperto alle forze di opposizione per avviare un “sano dialogo”. Sembrava una svolta, tutte le forze si sarebbero dovute unire per superare questa situazione così difficile sia locale, che nazionale.
Ognuno doveva dare il proprio contributo, chi tramite i canali regionali, chi tramite i canali nazionali, per risanare la città. Niente da fare, dopo poco più di un mese il Sindaco decise di nominare tre assessori di sua fiducia riprendendo la traversata sempre più in solitaria.
E torniamo ad oggi con questo ennesimo colpo di scena che espone nuovamente la città al rischio di essere eteroguidata da chissà quale burocrate. La frattura tra l'amministrazione e i cittadini c'è, e poi non dimentichiamo che all'interno di questo consiglio comunale mancano quelle forze politiche rappresentate dal candidato Perricone poiché stoppate dalla magistratura attraverso l'operazione Artemisia.
Anche qui non mi soffermo sull'aspetto giudiziario, ma posso affermare che quella proposta politica, con quella squadra assessoriale, avrebbe potuto dare un contributo alla città in termini di proposte, a prescindere dal risultato elettorale.
Pertanto oggi una parte dei castelvetranesi è orfana di rappresentanza politica, e di conseguenza sono convinto che cercare di trovare una maggioranza all'interno del consiglio comunale sia un'operazione degna del dott. Frankenstein in quanto in grado di generare soltanto un mostro senz'anima.
Sensibilità diverse devono unirsi per il bene della città, per tentarne il rilancio, ma lo devono fare stringendo un patto con i cittadini e riannodando i nodi con le migliori energie che la città ancora sa offrire.
Avv. Guido Marco Leonardi