Ospedale di Castelvetrano, creare una rete con centri di eccellenza italiani, la proposta di Serena Navetta
di: Serena Navetta - del 2025-04-29

Il nostro ospedale di Castelvetrano è stato a lungotrattato come una struttura di serie B, e questo non è affatto giusto. Reparti ridotti all'osso, servizi chiusi e personale sempre più stanco e in numero insufficiente. E noi cittadini? Siamo costretti a spostarci per qualsiasi cosa: visite specialistiche, esami, interventi chirurgici, terapie salvavita, perché i tempi di attesa sono spesso improponibili per le necessità di cure.È accettabile che un paziente oncologico debba aspettare mesi per accedere a controlli fortemente raccomandati? Esiti di esami che rischiano di non arrivare mai? esami diagnostici prenotati dopo 2 anni. Saremo vivi tra due anni? È corretto faticare per una visita specialistica? Per un controllo? Per una terapia? in un ospedale immenso senza reparti, senza medici, che mese dopo mese rischia di diventare sempre più inefficiente e pericoloso per i pazienti, e mi permetto di dire, anche inutile per il territorio.

Una proposta concreta, per ridare dignità al nostro ospedale, sarebbe quella di creare una rete con i centri di eccellenza in Italia. Si potrebbe attivare una collaborazione reale, continuativa e strutturata tra l’ospedale di Castelvetrano e una struttura di eccellenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale, come l’ISMETT di Palermo, o l’ospedale Gaslini di Genova, il Mayer di Firenze, o il San Raffaele di Milano, o molte altre. Questa collaborazione cambierebbe tutto. Permettetemi di spiegarvi, punto per punto, cosa significherebbe per i cittadini, per il personale sanitario e per l’intera comunità:
1. Migliori cure, più moderne e più sicure. I nostri medici potrebbero finalmente accedere agli stessi protocolli dei grandi ospedali italiani, ponendo fine ai viaggi della speranza e garantendo cure di qualità più vicine a casa.

2. Una sanità digitale e interconnessa. Le cartelle cliniche digitali consentirebbero uno scambio diretto tra il nostro ospedale e i grandi centri. La telemedicina permetterebbe consulti multidisciplinari, con più specialisti riuniti per offrire le migliori cure possibili qui da noi.
3. Nuove opportunità per gli operatori sanitari I medici e gli infermieri avrebbero accesso a una formazione migliore, strumenti più avanzati e maggiori possibilità di crescita. Potrebbero finalmente lavorare in un ambiente stimolante, aggiornato e valorizzato. Questo aiuterebbe anche a trattenere i giovani medici, che oggi se ne vanno perché non vedono un futuro qui. Una sanità che funziona è anche una sanità che valorizza chi ci lavora.
4. Benefici economici per tutta Castelvetrano. Avere più pazienti assistiti qui significherebbe più lavoro per tutto il personale sanitario, tecnico e amministrativo. Più persone che restano o arrivano per curarsi attivano l'economia locale: ristoranti, alberghi, mezzi pubblici, negozi... Inoltre, ci sarebbero nuovi investimenti in tecnologia e infrastrutture sanitarie, ovvero nuovi fondi pubblici, nuovi progetti e nuove opportunità di sviluppo... Una sanità d'eccellenza è anche un motore economico per il territorio.
5. Un nuovo ruolo nella sanità siciliana. Castelvetrano smetterebbe di essere vista come una “realtà marginale”. Potremmo diventare un punto strategico per la medicina territoriale e regionale: un ponte tra il paziente e i grandi centri. Potremmo accedere a progetti pilota, finanziamenti del Ministero e programmi sperimentali per l’innovazione sanitaria.
Esempio concreto: con una buona pianificazione, il nostro ospedale potrebbe essere scelto come sede per un nuovo reparto specialistico o per un centro di riferimento sulla cronicità. Tutto dipende da quanto siamo pronti a crederci. Come potrebbe l’Ospedale di Castelvetrano collaborare con i grandi centri di eccellenza? Oggi più che mai, il nostro ospedale ha bisogno di nuove opportunità per crescere. L'iter non è impossibile. È più semplice di quanto sembri.L' ASP di Trapani dovrebbe intanto capire dove sia necessario un maggiore supporto, quale specialistica rendere eccellenza nel territorio (Centro di Emergenza - Urgenza Specializzato, Oncologia di Precisione, Chirurgia Mininvasiva e Robotica, Malattie Rare, Centro Materno-Infantile Specialistico, Psichiatria e Neuropsichiatria infantile, Centro per la Prevenzione delle Malattie Metaboliche ...).
Si potrebbe ufficialmente richiedere una collaborazione, i grandi centri e proponendo di lavorare insieme per migliorare i servizi sul territorio provinciale e regionale. Se il centro accettasse, basterebbe firmare un accordo, creando così un impegno reciproco. Le leggi italiane lo permettono già, come per esempio l'Art. 15 della Legge 241/1990 e il decreto Legislativo 502/1992. Anche i finanziamenti europei del PNRR potrebbero essere utili. La Regione Siciliana dovrebbe il consenso, ci sarebbero tanti benefici per essa. Non servono bandi complicati, ma solo la volontà di agire. So che ci potrebbero essere però delle resistenze; alcuni preferiscono mantenere gli equilibri preesistenti. Perché questa proposta potrebbe dare fastidio a qualcuno? Potrebbe disturbare determinati equilibri politici e mettere in discussione decisioni prese lontano dai riflettori, mettendo a rischio sistemi di controllo ben consolidati. Anche tra alcuni medici c'è chi potrebbe non gradire questa idea, dal momento che potrebbe interferire con interessi personali, con comodità consolidate e con dinamiche di potere che poco hanno a che fare solo con la salute dei cittadini.
Penso che questa sia l'unica strada da percorrere oramai. Riavere un ospedale con tutti i suoi reparti non accadrà più, perché troppi sono gli ospedali vicini e troppi gli interessi, poche le risorse. Io non faccio politica e non ho obblighi a compiacere nessuno. Non rappresento partiti e non cerco cariche elettorali. Semplicemente non mi arrendo al declassamento del nostro ospedale, non mi arrendo davanti ad una sanità impoverita e rischiosa per la salute. Desidero un ospedale che funzioni bene. Propongo quindi che l'ospedale di Castelvetrano venga tirato fuori da questi tavoli. Esso è stato progettato e costruito per assistere, per curare, anche in caso di catastrofi e non per essere strumentalizzato a piacimento, da una politica che mai ha prestato attenzione alle vere esigenze del territorio, ma solo alle proprie.L'ospedale di Castelvetrano ha bisogno oggi di cure e tutele, e la prima cura deve essere il rispetto della salute verso il territorio.