Alla scoperta degli "haters". Tra odio e insulti il web sempre più casa dei "leoni da tastiera"
di: Dott.ssa Fabrizia Modica - del 2017-10-10
In quella che viene etichettata come l’era social, si parla sempre più di una popolazione virtuale riconosciuta sotto il nome di HATERS .
Chi sono gli haters? Sono milioni in tutto il mondo, uomini, donne, giovani e meno giovani. Possiamo definirli come una popolazione virtuale che nascondendosi dietro una falsa identità, utilizza la tastiera del proprio computer come un mezzo per comunicare agli altri il proprio “odio” .
Come agiscono? Un click, un semplice click per dare sfogo alla loro rabbia, indirizzata verso i più deboli. Le categorie più bersagliate risultano essere le donne, gli omosessuali, gli ebrei, gli immigrati, i diversamente abili e anche i bambini.
Ma cosa spinge gli haters ad agire in tale modo ? Per rendere chiaro il concetto, riporto una definizione dello psichiatra Vittorio Lingiardi che rispecchia a pieno il mio pensiero:
“I social network spesso funzionano come luoghi di evacuazione delle proprie scorie psichiche”.
Alla base di un’azione carica di odio e violenza c’è sempre un disturbo o un disagio.
I social diventano così il mezzo più facile per scaricare la propria frustrazione psichica, attaccando in modo vigliacco e distruttivo aspetti fondamentali della vita degli altri.
Il mondo virtuale, un mondo che apparentemente unisce, aggrega e crea condivisione in realtà divide, isola e diventa scenario di odio, violenza e bullismo in rete.