Selinunte, l'archeologo Clemente Marconi parla degli scavi in atto
del 2022-06-21
Sono in fase di montaggio quattro “macchine del tempo” delle gru in legno nell’area archeologica di Selinunte, di cui una alle Cave di Cusa.

Un progetto molto interessante, la cui paternità appartiene all’architetto Alessandro Carlino, storico dell’architettura, che da anni studia i templi dorici.
Si tratta di una mostra itinerante che arriva da Agrigento, e che, nelle intenzioni, vuole coinvolgere i turisti nella comprensione delle tecniche e dei processi che furono compiuti per erigere i templi.

Le gru (copra) sono dotate del sistema delle pulegge e possono sollevare fino a mille chilogrammi. Sono stabili e, all’occorrenza, anche funzionanti.
Il progetto è stato voluto dal Dipartimento Beni Culturali e a breve dovrebbe arrivare anche l’Assessore Regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Alberto Samonà, come riferisce il neo Direttore del Parco Felice Crescente, per l’inaugurazione della mostra.
L’idea è quella di ricreare un cantiere aperto, datato al momento della costruzione dei templi, i cui blocchi venivano realizzati alle Cave di Cusa, per poi essere trasportati a Selinunte, dove, successivamente, attraverso queste gru, venivano montati.
Il professore archeologo di fama mondiale Clemente Marconi, per ora presente a Selinunte al fine di seguire gli scavi, precisa che: “Selinunte è la tappa più idonea di questo itinerario conoscitivo, perchè, proprio nei primi dell’Ottocento, partirono da qui i primi studi di architettura e ingegneria sulla ricerca del sollevamento e trasporto dei rocchi, di cui restano delle tracce negli stessi blocchi.”