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Una vita per la pallavolo. L'addio sportivo del partannese Francesco Tamburello ("Capitambu")

di: Alessandro Indelicato - del 2015-12-03

Immagine articolo: Una vita per la pallavolo. L'addio sportivo del partannese Francesco Tamburello ("Capitambu")

Scorrendo le pagine di un social network, ho scoperto che la leggenda partannese della pallavolo si è ritirata, e ho rivissuto la magica visione di quando in elevazione eseguiva il suo mitico muro, che calamitava l'attenzione e mozzava il fiato al pubblico durante una partita nella palestra in via Cialona o all'istituto tecnico commerciale di Partanna.  

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  • Il suo nome in campo è "Tambu" o "Capitambu", ha sempre avuto il ruolo di capitano e indossato il numero 7 che definisce come "la sua seconda pelle, un portafortuna". Francesco Tamburello, 32enne, futuro avvocato partannese, dalla Polisportiva Libertas Partanna ne ha fatta tanta di strada.  

    Cinque squadre: due anni alla CUS Palermo, poi all'Essepiauto Mazara, fino al salto oltre la provincia nell'Elettronica Cicala Palermo, nell'Ekilissè Pallavolo Trapani, e infine nuovamente nell'Elettronica Cicala Palermo. Ha sempre disputato campionati di serie C o B2.  

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  • Tra i suoi trofei di squadra annovera il titolo di Campione d'Italia Giochi della Gioventù del 1997, Campione d'Italia Libertà 1998 e 1999. Un curriculum di tutto il rispetto onorato da trofei personali come Miglior Giocatore d'Italia ai Giochi della Gioventù nel 1997, Miglior Palleggiatore Regionale under 14 - 16 e Migliore Giocatore Siciliano nella rappresentativa regionale.    

    Capitambu ha ricevuto diverse proposte anche in serie A1 e A2, a cui ha dovuto rinunciare "sempre per studiare, - dice - laurearmi in giurisprudenza e non lasciare famiglia, studi e terra".  

    L'amore per lo sport si è profuso nella sua vita divenendo passione e missione: giocare una partita significava mettere in campo rispetto e umiltà. E in questo è stato sostenuto dalla famiglia, dal presidente di Partanna, Vito Marchese venuto a mancare, dal suo primo allenatore Fortunato Atria.  

    Di seguito una sorta di commiato dalla pallavolo scritto da Francesco, gentilmente concesso alla redazione di CastelvetranoNews.

    "E adesso tocca a me. Dopo 7 anni di impegni vivo per la prima volta la vigilia di campionato da spettatore. Sono tante le motivazioni che mi hanno spinto a dire basta, alcune elaborate, altre indotte dagli eventi, in ogni caso tutte sofferte.

    Ma non ho rimpianti, né pentimenti, né tristezza..., solo quella sana malinconia che mi fa dire che é il momento giusto per smettere di giocare. Non sono mai stato un fenomeno, ma ho avuto la passione del numero uno. Non ho mai inseguito il denaro, ma oggi sono ricco di ricordi e insegnamenti.

    Non sono stato mai un idolo di palazzetti, ma penso di essere stato un buon capitano e spero un buon amico. La pallavolo per me é stata tutto, e soltanto chi ha vissuto con me l'emozione di una vittoria o di una sconfitta spenderà un brivido alla lettura di questo post.  

    E con questo post voglio dare un "5" a tutti voi che scenderete domani in campo ancora una volta, per continuare a gioire, piangere, incazzarvi e sfottervi. La pallavolo vera non é un mondo per tutti, molti provano a farne parte, ma non tutti hanno l'onore di rimanervi.

    Io non abbandonerò questo sport che mi ha fatto capire a modo suo cos'è la vita, lo vivrò in modo diverso e spero in altri ruoli.  Smetto di giocare, è vero, ma come il diamante, la pallavolo é per sempre, e per sempre sentirò addosso questo numero 7.  

    E spero che il mio posto in questo meraviglioso meccanismo venga preso da una persona altrettanto innamorata di tutto ciò. Un abbraccio speciale a tutti i miei compagni di viaggio di una vita, e alla mia famiglia, che mi ha permesso di vivere un sogno ad occhi aperti. Ciao pallavolo, e grazie di tutto!"  

    Auguriamo a Francesco di poter realizzare i suoi nuovi progetti e che presto possa riscendere in campo, magari come allenatore di una squadra locale come ci ha confidato, per poter "contagiare" gli altri con la sua idea sana di sport. 

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