Santa Ninfa: il consigliere comunale Squadrito si dimette per incompatibilità
di: Red - del 2012-01-22
Nella seduta del 19 gennaio, il Consiglio comunale ha provveduto alla surroga della dimissionaria Valentina Squadrito con il primo dei non eletti nella lista «Uniti per Santa Ninfa», Piero Spina.
La Squadrito (indipendente) si era dimessa per via della nuova norma sull’incompatibilità tra assessori e consiglieri congiunti (il padre, Giovanni Squadrito, è infatti assessore al Bilancio). Piero Spina, 38 anni, un passato da amministratore comunale a Santa Ninfa (fu anche vicesindaco per un breve periodo), è attualmente segretario provinciale del Psi. Partito che, come hanno ricordato Francesco Bellafiore (capogruppo di maggioranza, Pd) e Vincenzo Di Stefano (anch’esso Pd) «era rimasto fuori dal Consiglio comunale nelle amministrative del 2008 per la prima volta dal dopoguerra». «Un partito – ha aggiunto Di Stefano – che ha sempre avuto un ruolo determinante nella storia della cittadina fin dalla fine dell’Ottocento».
Bellafiore ha voluto salutare Valentina Squadrito, «che ha sempre dimostrato attenzione e sensibilità istituzionale». Una sensibilità istituzionale sottolineata anche dal presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Lombardino (Pd): «Nessuno conosce politicamente Valentina Squadrito quanto me, essendo stata in passato componente della mia Giunta al tempo in cui ero sindaco». Piero Spina ha ricevuto i saluti anche del suo quasi omonimo capogruppo di minoranza, Giuseppe Spina (Mpa), che non gli ha nascosto le difficoltà che attraversa il Comune. «Siedo in questa assemblea – ha commentato Piero Spina – con una certa dose di emozione; lavorerò per dare il mio contributo al gruppo di maggioranza all’interno del quale sono stato eletto e del quale farò parte».
Nessun problema quindi per il sindaco Paolo Pellicane, che continuerà a godere di una maggioranza numericamente forte: nove consiglieri (sei Pd, un socialista e due indipendenti), contro i sei della minoranza (due Mpa, due Popolari per l’Italia di domani, uno Pdl e uno Fli). L’assemblea ha poi approvato, all’unanimità, un ordine del giorno, proposto dalla Coldiretti, a difesa dei prodotti agroalimentari «made in Italy». L’atto è stato ritenuto condivisibile da Vincenzo Di Stefano (Pd), Enza Murania (Popolari), Carlo Ferreri (Popolari) e Francesco Bellafiore (Pd).