"La Citta Palmosa", parla Musco: "Niente soldi a Bonanno, Calcara e Giardina"
di: Alessandro Musco (Presidente dell'Officina di Studi Medievali) - del 2012-01-25
In foto: Amalia Danile, Rino Lazzari e Alessandro Musco
Caro Francesco, con preghiera di informazione agli amici Bonanno, Giardina e Napoli, da più parti mi giungono agitazioni e nervosisrni, ma anche accuse pesanti che toccano la moralità delle persone e la correttezza dell‘istituzione che ho l‘onore di presiedere, di Studi Medievali, in relazione alla ripubblicazione del magnifico volume sulla storia di Castelvetrano, “La città Palmosa”, curato da G. Bonanno, F. Calcara, A. Giardina e G. Napoli.
Credo sia utile, al fine di ripristinare un clima di equilibrata riflessione e di serio e civile dibattito, offrire un oggettivo contributo alla ricostruzione dei fatti, così come si sono evoluti e realizzati.
Non parlo di ripristino della “verità”, in primis perché si tratta di un genere femminile che nella nostra terra è di difficilissimo reperimento in ogni sede, anche perché troppo impegnata a passare da un letto all'altro, ad abbracciare uno piuttosto che un altro in un frenetico bunga~bunga poco utile nel nostro caso ed in secundis in quanto io per primo so bene che la verità può essere vestita e rivestita come si vuole in mille modi ad essere usata come fosse un contrario in continua espansione e modificazione.
Preferisco parlare di fatti. Che è cosa ben diversa.
L'Officina di Studi Medievali propone, circa un paio d‘anni fa, al Comune di Castelvetrano la ripubblioazione del suddetto volume, una cui prima edizione, in cui si evidenziavano numerosi errori di stampa, imprecisioni, immagini e piante non ben riprodotte etc..., era stata stampata per le preziose cure finanziarie del locale Lions di Castelvetrano e del suo presidente, dott. Sebastiano Luppino.
La nuova edizione avrebbe sanato, cosi come è stato, queste imprecisioni e mende ed avrebbe restituito al volume la piena dignità contenutistica e grañca che meritava e per di più in un numero di copie adeguato a darne “gratuitamente” una ampia ed adeguata diffusione, cosa che non era stata possibile con la prima edizione.
L'Officina che, oltre ad essere un prestigioso centro di formazione scientifica e di diffusione culturale a livello nazionale ed internazionale che opera da oltre trent'anni a livello nazionale ed internazionale (da oltre un anno ha anche, per le attenzioni e disponibilità del sindaco dott. Giovanni Pompeo, una sua sede a Castelvetrano presso l‘Archivio Storico Comunale) è anche casa editrice iscritta alla CCIAA di Palermo dal 22/09/1999 con il n. 216587, al Registro Nazionale della Stampa e dell’Editoria dal 29/05/1985 con il n. 1583 (Vol. 16 - Fol. 657), al Registro degli Operatori di Comunicazione (R.O.C.) dal 29/08/2001 con il n. 582; ed al Registro Nazionale delle Ricerche dal 10/02/2010 con i1 n. 59959SNJ, con un suo ampio e ricco catalogo, ha curato la ripubblicazione del volume curandone, presso la Tipografia Rago di Castelvetrano, la stampa di n. 1000 copie per l'importo complessivo di €. 15.000,00 sul finanziamento totale (sotto forma di acquisto copie) di €. 16.000,00 deliberato dal Comune in favore della stessa Officina.
Al Comune, per la sua gratuita distribuzione, sono state consegnate n. 850 copie mentre n. 150 copie sono state trattenute dalla stessa Officina. Di queste, detratte le copie che per obbligo di diritto di stampa vanno spedite a 5 biblioteche italiane specifiche, detratte le copie d‘archivio (5) dell'Officina e le copie collocate in biblioteca dell‘Officina a disposizione del pubblico (2), le rimanenti sono state imballate e spedite, a cura e spese della stessa Officina, in Italia ed all‘estero, a Biblioteche pubbliche qualificate, Istituzioni che si occupano di storia dell'arte e di storia municipale, a singoli studiosi e ricercatori interessati, a riviste bibliografiche per garantire una adeguata informazione all'interno del vasto mondo della cultura.
Gli autori del volume, Bonanno, Giardina e Calcara non hanno ne richiesto né avuto nessun compenso finanziario per il loro lavoro di studio, di ricerca e redazionale, che è stato svolto per mera passione, al servizio della collettività e senza alcun interesse economico; lo stesso è avvenuto anche da parte del fotografo Napoli che ha fornito “gratuitamente” immagini, foto, mappe e riproduzioni.
Questi sono i fatti!
Chiunque sostenga od affermi altro non è che dichiari il falso, che è cugino di sangue della verità e che, come la cugina, si comporta girando impegnati postriboli a servizio del migliore offerente, ma semplicemente non prende atto dei fatti. Il che è ancora più grave.
Nulla ho da aggiungere né altro voglio aggiungere.