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"Furto ai poveri" a Castelvetrano. E' polemica

(fonte: Marsala.it) - del 2012-02-17

Immagine articolo: "Furto ai poveri" a Castelvetrano. E' polemica

Una cena datata 13 Agosto alla quale erano presenti 80 persone, tra le quali anche il sindaco Gianni Pompeo, l'assessore Nino Centonze e il consulente per le attività culturali Francesco Saverio Calcara (all'epoca vice sindaco) è al centro di una forte polemica. 

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  • Dopo la serata uno degli invitati a caricato su Facebook diverse fotografie dell'evento, che era passato inosservato fino a qualche giorno fa. Un cittadino di Castelvetrano, sfogliando le foto, ha notato che la pasta portata da Don Tortorici a casa Gelsomino non era stata acquistata al supermercato ma proveniva dagli alimenti destinati alla Colletta e al Banco alimentare. Il prete è molto attivo nell'ambito della solidarietà ed è anche il cappellano del carcere della città. Questa volta gli aiuti materiali, invece di arrivare ai paesi del terzo mondo, sembravano essere stati consumati in una villetta di Selinunte, con tanto di indaco in prima fila. Le foto rimbalzano nel social network fino ad arrivare nelle pagine del giornale online Alta Marea Web. Il popolo del web si indigna, i diretti interessati minacciano querela al giornale e la protesta si è trasferisce anche in consiglio comunale: in un'interrogazione i consiglieri Giovanni Impallari e Salvino Gancitano chiedono al sindaco “di sapere se l’assessore ai Servizi sociali e l’esperto alla Cultura dopo un tale gesto vogliono ancora occupare il loro posto”.

    “Uno dei consiglieri mi ha chiamato e smentisce l'esistenza dell'interrogazione” ha dichiarato il sindaco Pompeo contattato telefonicamente. Ma ha mangiato la pasta destinata ai poveri? “Certo, come tutti, ma non lo sapevo. Io quando sono invitato a cena, per abitudine, non controllo mai la dispensa del padrone di casa. Non potevo né saperlo, né immaginarlo. Se me ne fossi accorto avrei chiesto spiegazioni Anche se tutto mi sembra strano... con noi c'era anche un sacerdote, prima di cena ha pure celebrato messa...”.

    E' stato Don Tortorici a portare la pasta. “Quel mese mi sono arrivati circa 5 kg di pasta dove non si leggeva la data di scadenza – racconta il prete -. Io l'ho sostituita con altra pasta comprata da me al supermercato. Mi sembrava uno spreco buttarla e l'ho portata all'incontro religioso. La stessa cosa era successo in altre quattro città, solo che la pasta fu gettata nei cassonetti invece di essere consumata. Il protocollo prevede infatti che quando la data di scadenza non è leggibile, gli alimenti devono andare al macero”. Il prete, a suo dire, ha preferito rifilargliela al sindaco e al gruppo di preghiera. Alla fine – conferma Pompeo – nessuno si è intossicato.

    Il tema della povertà, però, a Castelvetrano in questi giorni è stato portato avanti da Sel, Socialisti, Italia dei Valori e Rifondazione Comunista. In una lettera aperta hanno invitato l'amministrazione a rimodulare la spesa pubblica, attenzionando maggiormente le famiglie a basso reddito, i pensionati, i disoccupati e le numerose ragazze madri della città. C'è crisi ma tra le ultime delibere della giunta comunale spiccano gli stanziamento di 8.000 euro per la manifestazione “Natale one ice”, 16.000 euro per il Carnevale e 35.000 euro per il “Corteo storico di Santa Rita e della nobiltà castelvetranese” organizzato proprio da Anna Gelsomino, la padrona di casa della festa incriminata.

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    Effeviauto 6 gennaio 2025