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Parla la compagna di banco di Silvia: "Amava disegnare e leggere. Si era cancellata da Facebook"

di: Francesca Capizzi - del 2012-03-01

Silvia in foto con la compagna di banco Desideria Ienna

In foto: Silvia in foto con la compagna di banco Desideria Ienna

La ragazza dal sorriso malinconico, ma riservata e con un’intelligenza fuori dal comune. La descrivono tutti cosi, i compagni, gli amici, che la conoscevano da sempre. Silvia Ingoglia, era intelligente, creativa, attiva e partecipe in ogni progetto, sempre in prima linea, come al teatro biondo a Palermo, l’anno scorso, dove partecipò, all’opera teatrale “Fango” e cosi anche al teatro Selinus.

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  • Una diciottenne piena di interessi, scuola in primis, con una media dell’otto, che per un Liceo Classico, cosi rinomato, come quello di Castelvetrano, era considerata un’ottima studentessa. Il professore, Gaspare Agate, l’ha descritta come una ragazza pudica, riservata, che portava a termine con eccellenti risultati ogni incarico, riuscendo ad ottenere una media nello studio, pari al nove e con un impegno che non si limitava al puro nozionismo, ma dilagava anche nel sociale.

    Aveva una compagna di banco, Desideria Ienna, con la quale parlava, ma mai sul personale, sempre e solo di scuola. In cinque anni di scuola, i compagni di classe la descrivono come una ragazza, seria, brava, intelligente, ma molto riservata. Una ragazza della porta accanto, una giovane diciottenne come tante altre. Ma cosa c’è dietro questo terribile gesto? “ Amava tanto disegnare, ha detto Desideria Ienna – disegnava durante le lezioni, anche sui libri, tutto quello che gli passava per la testa, le piaceva tanto leggere, era sempre preparata e presente in tutto.  Anche anni fa, quando ci fu la gita a Monaco, venne anche lei, ci divertimmo tanto. Non ci aspettavamo un gesto del genere da parte sua, anche perché era normalissima, non le mancava niente, è stato un fulmine a ciel sereno”. Ma il mistero rimane. Silvia, come hanno raccontato i compagni, era su facebook. Anche lei mostrava le sue foto, scriveva i suoi commenti e pubblicava i suoi link. Ma di colpo, Silvia si cancella da facebook, prima fa sparire dalla bacheca le sue foto, poi si toglie definitivamente da facebook.

    Quando Desideria, le chiede il perché, lei risponde che non le piace più e che lo trova monotono. Beh, nulla di strano, anche perché è vero, facebook distrae molto e distoglie dallo studio, ma ci sarà dell’altro? La giovane, dopo un po’ di tempo decide di farla finita. Perché? Era tutto premeditato, togliendosi prima da facebook o è stato un gesto sul momento, a freddo? Rimane un mistero, ma lascia nel dolore amici, familiari, insegnanti e tutti quelli che la conoscevano. Una ragazza dolce, dallo sguardo malinconico. Queste le parole dei suoi compagni. Ma cosa è successo Lunedi scorso? A scuola era normalissima, come sempre – ci racconta Desideria – addirittura nel pomeriggio, si erano anche massaggiate con il telefonino, perché Silvia voleva sapere le pagine da studiare, di Lettere, per l’indomani. Ma allora perché? Lo sapeva già che avrebbe detto addio alla sua giovane vita? Oppure no?. Eppure la sera, quel maledetto Lunedi’, dopo cena, si è lanciata dal terzo piano, della sua casa, in via Calatafimi.

    Durante i funerali, il padre attonito, cercava di dare forza, che non aveva, alla moglie e al piccolo figlio Carlo, per un gesto che non riesce a trovare un perché. IL preside, Francesco Fiordaliso, con un eccellente discorso ha fatto  commuovere tutti i presenti. Che cosa ha spinto una giovane diciottenne a pensare di farla finita? Perché? C’è chi dice che era talmente riservata da essere un po’ isolata, anche se attiva e partecipe. Si sentiva forse sola? Teneva tutto dentro e non riusciva ad esternare un particolare disagio che l’affliggeva?

    Chissà cosa ha pensato la dolce Silvia, chissà quanto soffriva dentro e nessuno si è accorto. Ma non si può colpevolizzare nessuno, bisogna cercare da un’immane tragedia, di capire, forse, che oltre le normali apparenze, bisognerebbe, anche a scuola, creare un percorso, non solo con lo psicologo o con un prete, che è un’ottima scelta, ma un lavoro, che vada a fondo, a scavare dentro ognuno di noi, il nostro io più interiore.

    Non sappiamo come e perché Silvia non ci sia più, ma possiamo da una tragedia cosi grande, scuotere le coscienze di tutti, non per puntare il dito su qualcuno, ma per far comprendere ai giovani, che a volte il materialismo, la bellezza effimera, la superficialità nel mostrare di essere i numeri uno, di scavalcare gli altri, cominciando una vera e propria gara, per chi è più in vista, è un grande errore. Dovremmo tutti essere alla pari. Davanti a Dio lo siamo. La Bibbia, infatti, dice che Lui non ha riguardo di persone, a Lui non importano le differenze, che per noi costituiscono delle pregiudiziali. Silvia non c’è più.

    Rimane un mistero, chissà se un giorno si scoprirà, chissà che dall’alto, per chi è credente, non mandi un segno, un qualcosa, che possa indicare, dove e perché, forse non è stata capita. Rimane il dolore. La disperazione dei familiari, dei compagni e di tutte le persone che l’amavano. Rimane una città, come Castelvetrano, attonita, pietrificata. Addio Silvia.

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    Effeviauto 6 gennaio 2025