Franco Lombardo attacca il Sindaco: "Mortificata la democrazia dai padroni e padroncini dell’UDC"
del 2012-03-07
UDC, FLI, API e CITTA’ NUOVA di Castelvetrano unanimemente decisero lo scorso... gennaio di individuare il candidato Sindaco di questa coalizione attraverso la celebrazione di consultazioni primarie, comunque attraverso la diretta consultazione della base elettorale dei medesimi soggetti politici in modo tale da garantire il massimo della partecipazione e della trasparenza.
Designarono all’uopo ciascuno un proprio candidato nelle persone di Francesco Lombardo per l’UDC, Saverio Francesco Calcara per Città Nuova, Paolo Calcara per API, Felice Errante per FLI. Purtroppo il progetto di “primarie” si è rivelato uno strumento di demagogica propaganda o, peggio, di puro tatticismo volto a guadagnare tempo per giungere alla fine non ad una sintesi politica lineare e coerente con l’impostazione iniziale, bensì all’impacchettamento di soluzioni decise tra una decina di persone, con la benedizione di deputati e di discutibili “tavoli” (o “tavole”) politici provinciali e regionali.
Così si torna all’epoca in cui sindaci e assessori venivano decisi dai ras della politica provinciale, secondo logiche spartitorie che nulla avevano ed hanno in comune con gli interessi della gente e del territorio. Nonostante le dichiarazioni roboanti, oggi insomma si torna all’antico. In due mesi si sarebbe potuto e dovuto celebrare le “primarie” e designare un candidato voluto dai cittadini. Invece no. Con un contorsionismo degno del palcoscenico di “Italian’s Got Talent”, con il classico colpo di mano, padroni e padroncini dell’UDC, Sindaco Pompeo in testa, hanno omaggiato la candidatura a FLI. Il primo partito di Castelvetrano, che rappresenta il 70% del “Terzo Polo”, rinunzia alla candidatura a primo cittadino. Perché? Non è dato saperlo. Visto che mai all’interno del Partito, nelle sedi istituzionalmente corrette, se ne è discusso. La scelta finale è contraria all’interesse della città e del partito. La mortificazione dei principi di democrazia e di trasparenza e, al contempo, la esaltazione dell’arroganza e dell’arbitrio, assieme alla superficialità con cui si è ritenuto di poter liquidare la mia designazione ufficiale a candidato Sindaco per le “primarie”, perpetrate dal vertice dell’UDC, offendono la mia dignità di cittadino e di uomo di partito. Non condivido tale stato di cose. Mi autosospendo pertanto dal partito, non volendo essere corresponsabile di decisioni e di comportamenti verticisticamente assunti.
Mi auguro che gli organi provinciali dell’UDC, partito del quale comunque resto tesserato e convinto sostenitore, non ratifichino questa scelta scellerata. Assicuro comunque che il mio impegno politico a favore dei reali interessi della città continua, più intenso e più forte che mai, assieme ai tanti amici che mi onorano del loro leale apprezzamento.