La storia del “Selinon”: la pianta che diede probabilmente il nome all’antica città di Selinunte
di: Dott. Alfonso La Rosa (Naturalista, Botanico) - del 2012-09-05
Notizie discordanti ruotano attorno al mito del “Selinon” questa abbondante pianta che vegetava presso le rive del fiume Modione e che veniva consumata e apprezzata all’epoca dal popolo dei selinuntini. Il termine “Selinon” probabilmente deriva da “Petroselinon” che indica un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Umbelliferae comprendente una serie di entità ben rappresentate nel territorio siciliano allo stato spontaneo e che spesso caratterizzano la nostra cucina tradizionale (il finocchietto selvatico ne è un tipico esempio).
Il prezzemolo vero e proprio, il cui nome scientifico è Petroselinum sativum L., in realtà è una specie che in tutto il territorio italiano non cresce spontaneamente ma venne utilizzata solo verso il 1500 come pianta medicinale e successivamente come comune condimento. L’unica ipotesi plausibile è che i selinuntini chiamassero impropriamente come “Petroselinum” una pianta appartenente alla stessa famiglia del prezzemolo ma che viveva e prosperava in ambiente acquatico; abbondante in quell’epoca ed ancora oggi facilmente riscontrabile presso il fiume Modione.
La pianta del “Selinon” apparterrebbe comunque alla famiglia delle Umbelliferae ma il suo nome specifico è Apium nodiflorum (L.) Lag.; identificazione che conferma le nostre ipotesi attraverso la sua specifica ecologia ma anche sulla base degli elementi storici a disposizione. Apium nodiflorum, il cui nome volgare italiano è “sedano d’acqua”, è una idrofita erbacea perenne che presenta fusti prostrati, cavi all’interno, con foglie imparipennate a 7-13 segmanti ovati, lanceolati con margini dentellati; ombrelle sessili a 5-12 raggi con petali bianchi.
Il Selinon, rispetto a quanto viene riportato nei documenti storici, oggi non prospera più come un tempo ma è una pianta in forte regressione causata soprattutto dall’azione antropica che il territorio ha subito nell’ultimo secolo. Bisogna tenere presente che il fiume Modione ospita specie rarissime in tutto il territorio siciliano e la salvaguardia di tale biotopo contribuisce a rendere ancora più unico il comprensorio del Parco Archeologico di Selinunte: punto di riferimento per gli archeologi ma anche tesoro per i botanici.