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9 aprile 1946, Castelvetrano scelse il suo primo Sindaco dopo il Fascismo: Francesco Simanella

di: Vito Marino - (fonte: Agave) - del 2012-10-02

Immagine articolo: 9 aprile 1946, Castelvetrano scelse il suo primo Sindaco dopo il Fascismo: Francesco Simanella

Nell’archivio della mia memoria, fra i ricordi svaniti nel tempo, esistono tanti personaggi castelvetranesi che, per i loro meriti, mi sembra giusto ricordare.

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  • Qualcuno ha detto: “La storia non è il ripetersi di eventi che si susseguono, ma un procedere verso una meta”; io aggiungo: libertà e democrazia sono le mete da sempre agognate dall’umanità, ma raramente raggiunte.

    I lunghi anni della dittatura fascista (1922 1943) avevano cancellato ogni segno di democrazia e la Seconda Guerra Mondiale aveva lasciato, come tutte le guerre, lutto, distruzione e miseria; elementi che fanno sempre riflettere le persone oneste.

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  • All’alba del 10 luglio del 1943 gli alleati sono sbarcati in Sicilia, ponendo fine, nel nostro territorio, ai disastri della guerra, che, purtroppo, sono continuati per altri anni sul territorio italiano.

    A Castelvetrano, giusto per ricordarlo, l’ultimo podestà, che ha amministrato il Comune di Castelvetrano durante il regime fascista, è stato il commendatore Giovanni Infranca; dopo lo sbarco degli alleati in Sicilia, in attesa che la situazione militare e politica italiana  si sistemasse, a dirigere il comune di Castelvetrano  si sono succedute diverse personalità, non per libere elezioni popolari ma per uno stato di necessità fra: nominati dagli americani e commissari straordinari. Così abbiamo avuto: l’ins. Giovanni Bruno, l’avv. Giovanni Accardo il dr. Francesco Compagnini, l’avv. Isidoro Morici, il dr. Salvatore Li Gotti, il prof. Rosario La Cascia, il dr. Francesco Allegra, il dr. Ettore Messina e il dr. Melchiorre Alcamo.    

    Finita la guerra, e caduto il fascismo, Castelvetrano, con l’eco delle bombe nelle orecchie e il sapore dell’olio di ricino ancora in bocca, ha incominciato ad intravedere i primi segni di democrazia.

     Così, il 24 marzo e il 18 aprile 1946 si sono tenute le prime elezioni amministrative a suffragio universale. Dopo lunghi anni c’è stata la prima occasione per poter esprimere la propria volontà, senza alcuna pressione esterna e per la prima volta nella storia italiana hanno votato anche le donne. A Castelvetrano sono stati eletti 30 consiglieri comunali (tra cui Concetta Martino unica donna). 

     Il 09 aprile dello stesso anno, l’Amministrazione Comunale, con delibera consiliare n.2, ha scelto come primo cittadino, il repubblicano Francesco Simanella, che è rimasto in carica dal 23 aprile 1946 fino al 13 dicembre 1949.

    Il 02 giugno 1946 si è svolto il referendum istituzionale tra Monarchia e Repubblica e le votazioni per eleggere l’Assemblea Costituente.

    Nello stesso anno la Sicilia ha ottenuto lo statuto di Regione Autonoma.

    Nei ricordi d’infanzia miei e dei miei coetanei, c’è un Simanella sindaco che, nell’interesse della collettività, così si asseriva allora, per il bene del paese spendeva del suo denaro. Un siciliano vecchio stampo dove l’onore e il dovere prevalevano su tutto.

    Di ciò ho avuto conferma dalla figlia Rosetta. E’ difficile fare delle ricerche attraverso i ricordi familiari, poiché quello era il periodo storico della civiltà maschilista, quando la donna in casa s’interessava soltanto dell’amministrazione domestica e non pensava alla politica. Inoltre il Simanella era molto riservato e poco esibizionista, mi ha asserito la figlia, e non parlava in casa di politica e tanto meno  d’amministrazione comunale

    A conferma dei miei ricordi, cito la testimonianza del sig. Giovanni Modica che, più avanti negli anni di me, così ricorda gli avvenimenti di quel periodo sul giornale locale “...il primo sindaco Francesco Simanella 1946/1949, che ha mantenuto tutte le promesse fatte e non arrivando i finanziamenti dello Stato, per aggiustare la Via felice Orsini, ha venduto la sua proprietà in contrada Canalotto. Il 24 ottobre 1948, alle ore 18, in Piazza Garibaldi, ha consegnato la città alla Madonna di Fatima pronunciando le parole.... ed al termine del suo mandato, ha organizzato, col comitato, l’ultima grandiosa festa in onore di San Giovanni Battista, Patrono della città, dal 26 al 28 agosto 1949 con tre giorni di corse di cavalli nella Via V. Emanuele”.

    E’ giusto ricordare che la prima donna eletta sindaco di Castelvetrano è stata la prof.ssa Marilù Gambino che ha amministrato per 44 mesi, anche se spezzettati nel tempo.

    Volendo ricordare un altro primato, il sindaco più “breve” è stato Vincenzo Sammartano, che è durato in carica soltanto un giorno: dal dall’11 al 12 marzo 1976.

    Volendo concludere, il Simanella, politicamente faceva parte del Partito Repubblicano Italiano. Il suo nome risulta in un elenco dei sindaci di Castelvetrano posto nella Sala Consiliare del Comune. In Via Savonarola c’è il cortile Simanella, oggi ampliato e trasformato in posteggio comunale e, nella zona d’espansione edilizia, c’è la Via Simanella.

    L’emblema del Partito Repubblicano Italiano d’allora era una foglia d’edera. Pertanto il Simanella durante la campagna elettorale ha usato questo slogan: “La pampinedda è tantu bedda, vutamu tutti pi Simanedda”. Sposato con Teresa D’Arienzo, ha avuto due figli: Enzo, che abita a Palermo e Rosetta, sposata con un certo Barbera ed abita a Trapani.

    Si ringrazia Ino Mangiaracina per il contributo fotografico.

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