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Muore settantenne castelvetranese. La famiglia aveva denunciato ritardi nel soccorso

del 2012-07-07

L'ospedale di Castelvetrano

In foto: L'ospedale di Castelvetrano (ph. blogsicilia.it)

E' morto dopo oltre due mesi di ricovero Giuseppe Giannilivigni. L'uomo lo scorso 24 aprile era caduto per strada battendo violentemente la testa. I familiari avevano denunciato gravi ritardi per le dovute cure avendo dovuto attendere tre ore al pronto soccorso del nosocomio castelvetranese, prima di essere visitato. A darne l'annuncio è la figlia Enza che sul Social Network Facebook ha dato la triste notizia. Alla famiglia vanno le condoglianze della Redazione.

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  • Riportiamo l'articolo pubblicato da scritto da Francesca Capizzi qualche giorno dopo l'accaduto.

    Cade per strada, batte violentemente la testa e si ritrova ad attendere tre ore, al pronto soccorso del nosocomio castelvetranese, prima di essere visitato. E’ successo, il 24 Aprile scorso e solo adesso, i familiari, hanno fatto un esposto, che  verrà consegnato alle forze dell’ordine. La vittima della “malasanità”, è il settantenne, Giuseppe Giannilivigni, che adesso si trova in condizioni gravissime, all’ospedale “Villasofia” di Palermo. 

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  • L’odissea – secondo quanto riferito dalla figlia Enza – è cominciata la sera del 24 Aprile, quando, intorno alle 19,00, mentre l’uomo percorreva a piedi, in compagnia della moglie, il viale Roma, a causa del dissesto del marciapiede che presenta  in tutta la sua larghezza una serie di mattonelle lesionate, spaccate  e traballanti, scivolava improvvisamente all’indietro e  cadendo di peso senza alcun preavviso, urtava violentemente il capo nella parte posteriore e rimaneva disteso a terra privo di conoscenza. 

    La moglie, Antonina Firenze, ha riferito, che l’ambulanza del 118, è arrivata dopo mezzora dalla chiamata e che il marito, sia arrivato al pronto soccorso alle 19:40 e ha atteso fino alle 22,00, per avere fatta una tac, poiché la dottoressa reperibile, non arrivava. “Mio padre – ha detto Enza Giannilivigni – è stato messo in disparte, con la barella e spostato da un posto all’altro, senza che nessuno capisse la gravità della situazione, visto che era privo di coscienza. Adesso è appeso ad un filo. Vogliamo capire cosa sia realmente successo e chi ha sbagliato deve pagare.” 

    Nonostante la gravità della situazione, il paziente non veniva visitato immediatamente – secondo quanto riportato nell’esposto -  ma gli veniva praticato un prelievo di sangue e attaccata una flebo, in attesa della Tac. Questo esame veniva effettuato solo dopo le ore 22.00. Al termine delle visite veniva fatta una diagnosi di emorragia cerebrale in pz con trauma cranico, veniva intubato e dopo le 22.30 i medici decidevano di trasferirlo all’ospedale Villa Sofia di Palermo con l’elisoccorso. L’elicottero arrivava alle ore 11.30 circa ed il paziente perveniva al predetto presidio intorno all’una di notte. 

    “Nel verbale del pronto soccorso – ha concluso la figlia Enza – non corrispondono ne gli orari, ne la diagnosi, visto che loro scrivono che mio padre arrivava al nosocomio con un evento non traumatico”.

    La situazione del paziente -  si evince dall’esposto -  si è aggravata irrimediabilmente dopo l’ingresso in ospedale, perchè le cure, gli accertamenti e la diagnosi sono state fatte con notevole ritardo, nonostante le insistenze dei familiari presenti, e probabilmente non erano adeguate al caso e all’urgenza. 

    Attualmente Giuseppe Giannilivigni si trova ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, in stato di coma, tenuto in vita col respiratore e non risponde a nessuno stimolo. Le lesioni subite sono gravissime. Tutta la famiglia sta subendo gravi danni sia in termini di sofferenze psicologiche sia di natura economica. 

    L’evento è stato determinato da una caduta accidentale causata dal dissesto di un marciapiede la cui precarietà è direttamente riferibile all’incuria dell’amministrazione comunale che non vigila sullo stato delle pubbliche vie, determinando insidie, con gravissime conseguenze per l’incolumità fisica dei cittadini.  Chiediamo che si proceda penalmente nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili. L’asp di Trapani, ha risposto che sta indagando, con i dovuti accertamenti, per capire la dinamica dell’accaduto.

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    Effeviauto 6 gennaio 2025