La denuncia del lettore: "Vi spiego la strategia dei parcheggi furbi a Selinunte"
del 2012-07-17
In foto: La via Caboto a Selinunte non potra' essere più percorsa in salita
La lettrice di Castelvetranonews Irene Bonanno si appella al senso civico dei residenti di Via Caboto a Selinunte e all'Amministrazione. La recente variazione del senso di marcia per le automobili sembrerebbe aver messo in moto dei meccanismi al limite della correttezza, come quello di occupare due posti con una sola autovettura, ai quali, leggendo la denuncia della lettrice, gli stessi residenti di Via Caboto farebbero affidamento con una certa regolarità. Ma ecco la lettera di protesta da parte di Irene Bonanno:
Il mio messaggio è una denuncia ma anche una richiesta.
Qualunque sia il senso di marcia della via Caboto a Selinunte, la musica non cambia.
I miei vicini di casa hanno solo rivolto il muso della automobile verso su, ma continuano a posteggiare come meglio li aggrada.
La moglie di uno stimato professionista, appena va via il marito, posteggia l'altra macchina in maniera strategica occupando entrambi i posti, cosicchè al ritorno il maritino trova il posteggio, spostando l'altra macchina.
Un altro passa le sue giornate di vedetta al balcone e non appena si rende disponibile un posto si fionda per posteggiare davanti casa.
Altri posteggiano il motorino in maniera parallela al marciapiede cosicchè, quando tornano con la macchina, posteggiano togliendo l'altro mezzo.
Insomma, come si capisce, questi stimati professionisti utilizzano dei mezzi solo per occupare il posto, col risultato di occuparne due e impedendo agli altri d i posteggiare, magari ogni tanto sotto o vicino casa.
Questa la denuncia passiamo alla richiesta, che è quella di apporre le strisce bianche a delimitare il posto macchina, meglio se a spina di pesce, prevedere più posti per i mezzi a due ruote ed evitare a questi furbi signori l'arroganza che li contraddistingue, multandoli nel momento in cui vanno fuori le righe.
Il bello è che se ad alcuni parli di mafia dicono che sono anti e che la stessa è una piaga sociale.
Ma, mi chiedo, non è forse quello descritto un atteggiamento mafioso? Non sarebbero meritevoli di essere esposti al pubblico ludibrio tanto più che alcuni di essi sono stati e sono (o dovrebbero essere) degli educatori?