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Nessuno vuole la Saica in gestione. Errante la mette in vendita per fare cassa

(fonte: Gds) - del 2012-11-09

Immagine articolo: Nessuno vuole la Saica in gestione. Errante la mette in vendita per fare cassa

Il Sindaco decide per la vendita definitiva della Saica, annullando il bando per la concessione in uso. Colpa probabilmente della sentenza che ha condannato il Comune al pagamento di 3 milioni di euro all'impresa romana Saiseb. Certo è che, dopo una recente nota che invitava gli imprenditori alla gestione del sito, dietro pagamento del canone di locazione allo stesso Comune, nessuno si era fatto avanti mostrando interesse verso l'offerta.

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  • Forse perché nello schema di bando si leggeva che: ”l’immobile verrà concesso nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, dietro il pagamento di un canone annuo, che sarà posto a base d’asta e che comporterà una detrazione in presenza di opere realizzate dal soggetto aggiudicatario”.

     Il sindaco Felice Errante ha dunque deciso per la vendita definitiva dell’ ex presidio industriale. Quest’ultimo si trova ad ospitare in una parte la palestra dell’attiguo Istituto Alberghiero, mentre restano vuoti gli altri capannoni di proprietà comunale. L’ex Saica avrebbe dovuto ospitare, nelle intenzioni di chi lo ha acquistato, un centro congressi e per un certo periodo, sotto al Giunta Bongiorno, funzionò , poi la chiusura.

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  • La Saica, realizzata dalla famiglia Taormina negli anni 50, rappresentò il primo presidio industriale per la lavorazione dell’olio e per la sua commercializzazione, che arrivava anche in America.  Addirittura forniva l’olio anche alle caserme militari in tutta Italia. Sul finire degli anni 80 la Saica chiuse i battenti. Nel frattempo la struttura era stata acquistata dalla Celi di Santa Ninfa.

    Il Comune nel 1999 ne decise l’acquisto.Le intenzioni erano quelle del rilancio economico, tant’è che dal 24 al 29 maggio del 2000 la Giunta Bongiorno organizzò lì al Centro Fieristico la “Giornata mondiale dell’olio extravergine di oliva”, chiamata “Archeolio, che attirò centinaia di aziende interessate a far conoscere il loro prodotto. Poi la detta struttura fu per un breve periodo gestita dalla Cooperativa Creative, che avrebbe dovuto sobbarcarsi spese insostenibili per l’ammodernamento e lavori di straordinaria manutenzione e infine la chiusura.

    Una parte dello stabile, adesso ospita l’Istituto Alberghiero di proprietà della Provincia. L’ Amministrazione comunale, che nell’ultimo decennio è rimasta indifferente alla sorte di questo pezzo di storia, adesso vuole vendere, probabilmente stimolata da qualche imprenditore interessato a sfruttare i capannoni e quell’area immensa libera di pertinenza della struttura. 

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