Lavori bloccati al Tukè, i proprietari: "Diteci dove smaltire i rifiuti"

Prima le fiamme, adesso la burocrazia frenano la ricostruzione del Lido Tukè a Marinella di Selinunte. Dopo il tragico rogo che nella notte dell’otto febbraio ha divorato la struttura in legno e il dissequestro della scorsa settimana da parte della Procura, i titolari del lido si sono sbracciati per smontare tutto quello che è rimasto, ma la difficoltà maggiore dei giovani imprenditori adesso sta nello smaltimento.

Piero Parrino e Roberto Martino (nella foto) dichiarano: ”Abbiamo provveduto ad accumulare il tutto per essere portato via, ma non sappiamo dove andare a scaricare. Si tratta ci dicono di rifiuti speciali e non ci viene detto dove andarli a smaltire. Perdiamo tempo, vengono tecnici ad esaminare il carbone, il terriccio la plastica , vanno via e non sappiamo più niente”.

Pare che manchi l’autorizzazione della discarica ad accettare il materiale rimasto. L’amministrazione comunale, lo dicono gli stessi proprietari del Lido, si è attivata ma  a tutt’oggi aspettiamo di collocare tutto il nuovo materiale soprattutto la pedana di legno di calpestio. Il dirigente del Settore opere pubbliche del Comune, l’ingegnere Giuseppe Taddeo afferma che: ”ci sono delle difficoltà di conferimento nella discarica di Campobello ma speriamo che entro pochissimi giorni di potere risolvere la vicenda”.

Se tutto va bene il lido potrebbe aprire di nuovo in occasione della Festa del 1° maggio. Intanto in attesa delle indagini che possano o meno accertare la causa dell’incendio, se di origine dolosa o meno, si apprende che la struttura non era coperta da Assicurazione e che la solidarietà  fatta di tante gesti sta dando una mano ai proprietari del Tukè, con una raccolta fondi e buoni acquisto per circa sei mila euro.