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Il lettore scrive, la Redazione risponde: "Ecco perchè non vengono pubblicati nomi e cognomi"

del 2013-04-11

Immagine articolo: Il lettore scrive, la Redazione risponde: "Ecco perchè non vengono pubblicati nomi e cognomi"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del lettore Giuseppe Martino  il quale chiede il motivo per cui in alcuni articoli (da ultimo il caso del ragazzo accoltellato lo scorso sabato) la Redazione non pubblica le generalità dei protagonisti coinvolti. Dopo la lettera del lettore la risposta della Redazione di Castelvetranonews.it.

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  • "Scrivo soltanto per una mia curiosità e per ricevere delle risposte non soltanto a me, ma alla stragrande maggioranza di utenti che sono affezionati a questo fantastico sito di informazione della nostra Città. Perchè in alcuni dei vostri articoli non mettete i Nomi per esteso delle persone? Perchè non ne siete al corrente o per diritti di privacy?

    No perchè se è per la seconda opzione penso la privacy, di cui tutti parlano ma nessuno sa davvero cosa sia, tutela solo i dati sensibili che sono ben indicati nella legge: non si possono indicare origine razziale ed etnica, convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, opinioni politiche, adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, stato di salute e la vita sessuale. Il consenso serve solo per nomi e immagini di minori e per fotografie e immagini scattate o riprese in luoghi privati. Non dimentichiamo che il diritto alla libertà d'espressione stabilito dalla costituzione è più forte del diritto alla privacy".

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  • Risposta della Redazione: 

    "Gentile Sign. Martino, la ringraziamo per averci dato l'opportunità di chiarire la questione molto delicata, dell'equilibrio fra diritto d'informazione e diritto alla riservatezza. Ci pare evidente che Lei si riferisca agli articoli che trattano di persone che hanno presumibilmente commesso reato (è doveroso ricordare però che in Italia vige la presunzione d'innocenza, fino alla condanna certa) e delle quali non forniamo le generalità.

    Si tratta di Comunicati Stampa emanati direttamente dalle Forze dell'Ordine e che, come è nel nostro stile, pubblichiamo, attenendoci fedelmente a quanto riportato nel comunicato stesso. Come lei avrà avuto modo di notare, in tutti i comunicati che fanno riferimento ad un arresto, le Forze dell'Ordine forniscono anche i dati sensibili dell'arrestato e la foto. Mentre nel caso di denunce vengono riportate solo le iniziali.

    Questo perchè, mentre l'arresto è una misura restrittiva e cautelare della libertà personale dell'arrestato, che ha commesso reato ( spesso in flagranza), la denuncia non implica un provvedimento limitativo (come il fermo del soggetto), ma solo l'eventuale ulteriore indagine, che potrebbe portare all'arresto, oppure no. In questo secondo caso, le generalità del denunciato non vengono fornite a tutela sia del soggetto protagonista, che dell'indagine stessa (specie se trattasi di soggetti incensurati).

    Ciò premesso, avendo ritenuto la sua domanda di particolare interesse pubblico, visti i tanti commenti dei lettori a questi articoli, abbiamo deciso di approfondire l'argomento. Come da lei stesso espresso nella sua lettera, la sentenza n° 5658 del giugno 1998 sancisce il diritto della prevalenza del diritto di cronaca sul diritto alla privacy, se i fatti sono d'interesse pubblico, fermo restando la tutela di alcune categorie particolari di soggetti, quali ad esempio i minori e i soggetti pubblici.

    Ciò non di meno, l'art 25 della legge 675/1996 (per intenderci, quella che regola il trattamento dei dati personali) stabilisce che ai giornalisti sia consentito di diffondere dati sensibili nel rispetto del limite "dell'essenzialità dell'informazione", riguardo ai fatti d'interesse pubblico.

    Vale a dire che l'interesse dei lettori dovrebbe essere quello di essere informati sui fatti accaduti, ma non la qualificazione del protagonista, che di per sè, non è d'interesse pubblico, ma spesso solo curiosità, che finirebbe solo per ledere il diritto alla riservatezza dei protagonisti, piuttosto che fare informazione. Le leggi attualmente in vigore, insieme al codice di deontologia dei giornalisti mirano proprio a raggiungere un bilanciamento fra l'utilità dell'informazione e privacy"

     

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