Intervista a Carlo Pellegatti
di: Giovanni Siragusa - del 2011-11-11
In foto: Carlo Pellegatti e Giovanni Siragusa
Rivoluzione della figura del telecronista sportivo che diventa anche un tifoso. Pellegatti uno dei protagonisti di questo cambiamento. Non crede?
Nelle mie telecronache è tutto naturale, non c’è finzione. Metto passione in quello che dico, non ho un copione da seguire, cerco di esprimere la mia passione. Ho sempre fatto tutto in modo spontaneo e naturale. Ho iniziato la mia carriera in radio Peter Flowers, famosa radio milanese degli anni ’80, da cui passarono altri giornalisti come Tiziano Crudeli e Alberto Brandi. Credo che la radio sia una buona palestra per chi abbia voglia di cimentarsi in questo settore. Personalmente, la radio mi ha aiutato tanto durante la mia carriera.
Genesi di un tifo sfegatato. Come tutto è iniziato.
Sono milanista da quando ero bambino. Il tifo si acquisisce per eredità. Andavo allo stadio fin da piccolo e per me la domenica pomeriggio era un rito, a cui non volevo proprio rinunciare. Fare la strada che precede l’entrata di San Siro, ascoltando già cori e gli stati d’animi della gente che andava, era qualcosa di speciale. Il contatto con il Milan fin da piccolo allo stadio ha poi fatto scattare in me la passione. L’amore per una squadra si trasmette da generazione in generazione. Un po’ come tutti, è capitato anche a me di doverla acquisire per eredità.
Che rapporti ha con la società e con i giocatori?
Ho sempre intrattenuto buoni rapporti con la società nel corso degli anni. Non sono un giornalista che va spesso a cena con i giocatori, non mi piace avere un rapporto troppo stretto. Certo, con qualcuno ho un rapporto un po’ più amichevole, per esempio con Inzaghi, ma nulla di particolare. C’è da dire che i giocatori di oggi non sono le bandiere di ieri, l’attaccamento alla maglia e alla squadra era ben diverso.
Qual è stato il peggior momento che ha vissuto da milanista?
Il momento più buio che ricordo è quello della serie B. Direi che è stato il peggior periodo rossonero.
In tutti questi anni, qual è stato il giocatore che ha apprezzato di più?
Mark Hateley, un giocatore degli anni 80’, autore di un gol storico che consentì ai rossoneri di battere l’Inter dopo tanti anni.
Come vede il milan in campionato quest’anno?
Credo che dopo un avvio di stagione stentato, abbia ripreso il percorso dell’anno scorso e possa fare un’ottima stagione anche quest’anno, avvalendosi di grandi campioni, che hanno lasciato il segno già l’anno scorso.
Per la redazione di Castelvetrano News, Giovanni Siragusa