Chiudono i centri per rifugiati politici in provincia di Trapani. Via in 36 dalla "Locanda"
(fonte: marsala.it) - del 2013-03-09
(ph. www.cn24.tv)
Sono stati chiusi, lo scorso 28 Febbraio, i centri di accoglienza per rifugiati politici "di secondo livello". Erano diversi, sparsi nel territorio, e ospitavano un centinaio di persone, migranti, forniti del permesso di soggiorno per motivi umanitari. Ma l'emergenza è finita, dicono a Roma. Il piano di emergenza, che riguardava principalmente i popoli del Nord Africa, era terminato lo scorso 31 Dicembre, ma il Governo aveva deciso una proroga, una sola, di due mesi. Adesso, pertanto, rimane operativo solo il centro di Salinagrande, alle porte di Trapani.
Le operazioni di "congedo", chiamiamole così, sono andate bene. Gli ospiti erano già informati e preparati. A ciascun ospite che è andato via dalle strutture di Trapani, Bonagia, Castelvetrano, Partanna e Mazara è stata consegnata una card prepagata di 500 euro.
La gestione dell'emergenza era iniziata nel 2008. Uno dei gruppi più nutriti è andato via da "La Locanda", la struttura di contrada Latomie, a Castelvetrano, che hanno dovuto lasciare in 36, tra uomini e donne, che provenivano da Nigeria, Burkina Faso, Mali e da altri Paesi africanii. Alcuni sono scappati dalla Libia in seguito alla rivolta che ha portato al rovesciamento della dittatura di Gheddafi. Tutti, comunque, sono arrivati in Italia da clandestini. Dopo l'esperienza dei bombardamenti e delle guerre nei loro Paesi hanno affrontato anche quella altrettanto drammatica delle traversate del Canale di Sicilia a bordo di "carrette" del mare". A "La Locanda" sono rimasti per il momento tre adulti e un bambino di un anno. Si tratta di un anziano, di un uomo con un trattamento sanitario in corso e di una giovane donna, la mamma del piccolo nato nel 2012.