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Il lettore scrive: "C'era una volta Tre Fontane. Oggi solo sporcizia e strisce blu"

del 2013-07-10

Immagine articolo: Il lettore scrive: "C'era una volta Tre Fontane. Oggi solo sporcizia e strisce blu"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera delle lettrici Carla Pantaleo e Maria Caterina Stella, nella quale descrivono lo stato di assoluto degrado ed abbandono della frazione balneare di Tre Fontane. Le lettrici si chiedono poi come sia possibile pensare ad incrementare il turismo se la commissione straordinaria pensa al ripristino delle strisce blu, quando le priorità della località balneare sono altre, in primis la pulizia e disinfestazione immediata delle spiagge.

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  • "UN’ESTATE “STRAORDINARIA” :C’era una volta Tre Fontane una meravigliosa località balneare , frazione del comune di Campobello di Mazara in provincia di Trapani, situata tra le rovine del Parco Archeologico di Selinunte e la città di Mazara del Vallo. Da più di un anno il nostro paese è stato commissariato in seguito all’arresto dell’ex sindaco, accusato di associazione mafiosa. Noi cittadini eravamo speranzosi che questa nuova “straordinaria” amministrazione, baluardo della legalità, potesse portare un po’ di serenità e un raggio di sole nel nostro comune ma, ahinoi, così non è stato ed il nostro territorio adesso versa in condizioni penose!

    Passeggiando per questo scorcio di costa meridionale siciliana ci si potrebbe innamorare della sua spiaggia incontaminata e del suo mare cristallino e si avrebbe la possibilità di trascorrere incantevoli giornate estive in un paradiso naturale. Proprio per questo motivo sarebbe stato per noi più semplice e piacevole scrivere due righe enfatizzando i lati positivi di questo luogo che ormai ci appartiene e che adoriamo, ma purtroppo ci troviamo costrette a doverne denunciare i disservizi e le brutture.

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  • Passeggiare per il centro di questa località balneare o transitare per le zone periferiche è diventato un oltraggio alla vista e all’olfatto, infatti cumuli di rifiuti invadono impropriamente ed indegnamente sia le strade che l’arenile, numerosi cani randagi rovistano indisturbati tra le enormi cataste di spazzatura e quello che potrebbe essere un lungomare pulito, ordinato e degno di tale cornice, è ormai da mesi ridotto a una sequela di pericolose voragini, crepacci e altri “spettacoli” al limite della decenza.

    Come si può pensare di promuovere lo sviluppo turistico se non viviamo nemmeno in un ambiente igienicamente decoroso? È inaccettabile che, ad estate abbondantemente inoltrata, non sia ancora MAI stata effettuata una disinfestazione generale e la pulizia della spiaggia; è vergognoso che chi ci amministra pensi a ripristinare le strisce blu piuttosto che ad ottimizzare la raccolta dei rifiuti. Tutta questa situazione non fa altro che pregiudicare una delle poche possibilità di sviluppo che la nostra terra potrebbe offrirci, costringendo noi giovani ad emigrare verso luoghi più civili.

    Fermandoci a riflettere e ad osservare ciò che ci circonda, sono stati fatti pochissimi passi avanti e molti indietro e l’unico risultato tangibile è stato quello di dare il giusto significato al termine “degrado”. Il nostro vuole essere un grido d’aiuto per portare questa situazione all’attenzione di quante più persone possibili, perché nella nostra terra c’è ancora gente per bene, c’è gente che lotta, c’è chi ci crede e non si arrende; è con questo spirito che abbiamo scritto questa lettera, è per loro che vogliamo combattere ed avere fiducia. Carla Pantaleo Maria Caterina Stella

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