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Vertenza Mega service, il resoconto della situazione

di: Comunicato stampa Polizia - del 2013-11-26

lavoratori Megaservice in sciopero

In foto: lavoratori Megaservice in sciopero

Mega Service ha il riconoscimento della esenzione dal fallimento, in quanto assimilabile a società di diritto pubblico come analogamente da sentenza emessa dal Tribunale di Palermo dell’ 8/01/2013 n.99 nei confronti della GESIP. Tale condizione di diritto esclude i pregressi rischi di fallimento entro il 31 Dicembre 2013.

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  • Pertanto, IN CASO DI GARANZIE RILASCIATE DALLA REGIONE, con accordo quadro sulla continuità occupazionale in attesa dei Liberi Consorzi dei Comuni ENTRO IL 31 Dicembre p.v., la liquidazione potrebbe procedere in proiezione MANTENENDO IL PERSONALE IN ORGANICO che non arrecherebbe danni al processo liquidatorio in quanto sostenuto rispettivamente dalla CIGS (Edili) e dai Contratti di Solidarietà a 4 ore (Servizi) ancora in attesa di approvazione, ma comunque in garanzia e sotto il profilo dei giustificati costi extra che la società dovrebbe sostenere per la tenuta occupazionale.

    Tali diritti di assistenza degli ammortizzatori sociali avrebbero durata nel tempo secondo le tabelle Ministeriali e comunque potrebbero condurre presumibilmente al traghettamento occupazionale ai Liberi Consorzi dei Comuni.

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  • In questa configurazione l’unico problema potrebbe sussisterebbe per i soli SERVIZI in caso di NON RIFINANZIAMENTO della Provincia nei diversi assetti per il 2014. La Provincia, infatti, ad oggi NON HA INDIRIZZI OPERATIVI ISTITUZIONALI OLTRE IL 31 Dicembre p.v., è in amministrazione strettamente di tenuta ordinaria ed in tal senso si appresta ad approvare il bilancio di previsione entro il 30 Novembre p.v..

    Pertanto ad oggi, oltre ad non avere risorse economiche sufficienti, NON può in alcun modo prevedere  impegni finanziari oltre gli ordinari per il 2014. Stante il perdurare di questa condizione POTREBBE NON ESSERCI LA DISPONIBILITA’ DI RIFANZIAMENTO nel 2014 e pertanto SOLO IN QUESTA CONDIZIONE i lavoratori dei servizi sarebbero a rischio occupazionale, condizione che, concretizzatosi, condurrebbe ai licenziamenti del personale dei servizi che avrebbe diritto ad oggi alla SOLA disoccupazione per 14 Mesi. 

    Nella riunione dell’ultimo tavolo regionale (dopo sei mesi di attesa) E’ EMERSA UNA NUOVA GRAVE ED ULTERIORE  CONDIZIONE limitativa. Se la Regione NON GARANTIRA’ attraverso un accordo quadro l’impegno occupazionale dei lavoratori all’interno dei Liberi Consorzi – entro il 31 Dicembre p.v. – i Commissari Liquidatori responsabili del processo di liquidazione dovrebbero continuare a sostenere COSTI  del personale non coperti dai provvedimenti assistenziali CHE SAREBBERO GIUSTIFICATI ESCLUSIVAMENTE in una proiezione di una CONTINUITA’ OCCUPAZIONALE.

    In mancanza di queste garanzie produrrebbero costi aggiuntivi al processo liquidatorio NON GIUSTIFICATI e pertanto in nocumento all’attività con responsabilità dirette e personali.  IN ASSENZA DELLE GARANZIE derivate, rilasciate dalla Regione in tal senso, NON POTREBBERO FARE ALTRO che procedere al LICENZIAMENTO DI TUTTO IL PERSONALE ENTRO IL 31 Dicembre e proseguire la liquidazione SENZA LO STESSO.

    Pertanto è INDIPENSABILE per la garanzia e la continuità occupazionale che l’accordo quadro sia sancito entro i termini esposti del 31 Dicembre p.v.. Si evidenzia l’assoluto fallimento dell’ultimo tavolo regionale, il quale, oltre a non pervenire  A NESSUNA CONCLUSIONE, ha sancito di fatto la mancanza di coerenza  persino nel mantenimento dei precedenti concordati obiettivi quali l’ attivazione delle politiche ATTIVE ovvero il sostegno al reddito per le quali, ed in grande spolvero si era dichiarata 9 mesi prima una disponibilità di un milione di euro. Tutto quanto non fa intuire nulla di costruttivo ed affidabile  in proiezione e le parti in causa, ciascuna per le proprie competenze hanno ribadito senza progressioni le ragioni della propria impotenza in termini risolutori.

    E’ stata alla fine ipotizzato e probabilmente per dare esclusivamente un senso effimero alla convocazione, un altro tavolo tra dieci giorni ( almeno formalmente)  per parlare di soluzioni accessibili solo in termini funzionali con i Liberi Consorzi e null’altro- tutto sfumato ed in termini di sostanziale  genericità e ufficioso disimpegno.      

    Si hanno fondate ragioni per  essere molto preoccupati,  in quanto si ritiene per le esperienze pregresse che in questo clima,  anche l’ipotetico prossimo tavolo possa NON ESSERE CONVOCATO IN TEMPO UTILE , determinando per inerzia la conclusioni definitiva della vertenza. 

    Quanto in una consolidata volontà istituzionale di non volere o di non essere capaci di trovare soluzioni costruttive e di salvaguardia e nell’assenza di una qualità assistenziale determinata e di qualità che dovrebbe essere espressione esistenziale di quelle forze sociali che a difesa dei lavoratori avrebbero dovuto impedire nel corso di ben un anno di vertenza tutto questo.

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