Per i lavoratori Megaservice, Novamusa, 6 Gdo, Cefop il Natale arriva ma gli stipendi no
di: Filippo Siragusa - del 2013-12-06
In foto: lavoratori Megaservice in sciopero
È sempre più un bollettino di guerra. Dal fronte occupazionale, nel nostro territorio, giungono sempre e di più, notizie di lavoratori che temono di rimanere fuori da aziende pubbliche e private. In tanti già sono senza occupazione molti altri ,seppur occupati , non percepiscono lo stipendio da mesi. Possiamo farvi l’elenco per comodità . Solo Castelvetrano, quest’anno , ne annovera diversi. Gruppo 6, Megaservice, Nuova Musa, CEFOP, tra le più notorie situazioni, Ma ve ne sono altre aziende, meno conosciute, ma che hanno licenziato o si apprestano a farlo, decine di dipendenti. Il quadro è molto grave. La perdita di reddito circolante è notevole. A tutti coloro che hanno perso o rischiano di perdere il lavoro , dobbiamo aggiungere gli “occupati bianchi” ovvero quei dipendenti, assunti ma da mesi se non da anni , e non prendono un centesimo di paga da oltre 6 mesi. A Castelvetrano ce ne sono tanti. Quasi tutti nella formazione regionale. Il quadro fin qui descritto, non può far dimenticare, tutti coloro che sono “precari”, e non ci riferiamo a quei lavoratori inseriti nelle strutture pubbliche ,ma a tutti coloro che hanno contratti a tempo determinato. Spesso solo per 3 mesi. L’elenco, necessariamente, e per correttezza ,va allungato. Infatti, poco o niente si parla dei lavoratori autonomi. Il famoso popolo della “partita iva”. Di quei titolari di attività in proprio come : piccoli artigiani, ditte individuali a gestione familiare, commercianti del dettaglio tradizionale, meglio conosciuti come “Putiari” mercatari, agenti di commercio, insomma lavoratori autonomi, molto diversi dai dentisti , avvocati e altri professionisti. A gennaio 2014, molti di questi piccoli “lavoratori autonomi” considerati dal fisco sempre e comunque evasori, tartassati da una mole enorme di adempimenti e balzelli di vario tipo , getterà la spugna. Prevista, in città la cessazione di oltre 200 partite iva, tutte legate al piccolo la voro autonomo In Provincia di Trapani, prevista una “ debacle” di chiusure. Queste dismissioni si vanno ad aggiungere a quelle degli anni precedenti. A questi lavoratori e alle loro famiglie chi pensa? Nessuno. Anche se chiuderanno, per la forte crisi , per i cinesi che non rispettano le regole o perchè lo Stato continuerà a tartassarli. Molti di questi lavoratori ,ha cercato o per bisogno, o per passione di fare un lavoro in proprio nel tentativo di sbarcare il lunario. Ha creduto in questa terra. Ha scelto di non andare via. Molti di questi artigiani o commercianti ,hanno ormai oltre 50 anni :che devono fare? Non esiste per chi chiude una bottega o banco al mercato, la disoccupazione. Esiste solo il rischio miseria e disperazione, con la Serit e le banche che continuano a” ferire “l’interessato. In quest’articolo ne potremmo elencare a decine persone che, con la grave crisi di questi anni, si sono ridotti sul lastrico e che la loro unica colpa era quella di fare il fabbro o il falegname o il piccolo ristoratore. La globalizzazione ha massacrato l’artigianato e il commercio tradizionale e di questo nessuno parla. Siamo in piena crisi economica e c’è poco da scherzare e soprattutto da inveire contro chi cerca di evidenziare questi aspetti. Il lavoro è un diritto di tutti. Anche di chi non riesce più a mandare avanti la sua piccola attività .La politica difenda l’economia locale e non si faccia schiacciare dalle lobbyes bancarie e finanziarie. La politica non faccia scelte di parte. Ormai è una questione di sopravvivenza per tante famiglie.