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Zone Franche urbane, occasione di sviluppo al palo. Errante e altri Sindaci si rivolgono a Crocetta

di: Vito Manca - (fonte: lasicilia.it) - del 2013-12-20

Immagine articolo: Zone Franche urbane, occasione di sviluppo al palo. Errante e altri Sindaci si rivolgono a Crocetta

L'unione fa la forza. I Comuni di Erice, Trapani e Castelvetrano hanno lo stesso problema. Da qui l'impegno a muoversi all'unisono per avere una risposta dalla Regione. In gioco ci sono le zone franche urbane (Zfu).

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  • Hanno avuto un percorso amministrativo e burocratico più che tortuoso ma ora rappresentano uno dei pochi punti di riferimento per definire una piattaforma concreta e reale di sviluppo per i rispettivi territori. Il sistema delle esenzioni e agevolazioni fiscali dovrebbe mettere in moto l'economia, con un effetto a catena anche sulle altre zone delle tre città.

    Ma dopo una lunga e difficile interlocuzione con il governo nazionale, passato da un presidente del Consiglio all'altro, ora c'è la Regione di mezzo. Le amministrazioni hanno bisogno di certezze che finora non sono riuscite ad avere.

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  • Il comitato di sorveglianza delle Zfu si è riunito a Erice e ha deciso di chiedere un incontro ai vertici regionali. Sono tre le domande che sono rimaste inevase. La prima riguarda la comunicazione che deve essere fatta al Ministero per lo Sviluppo Economico sulle scelte operate per le riserve di scopo. Risorse che le amministrazioni hanno individuato con un sistema di priorità tra le attività produttive che nasceranno all'interno delle zone franche urbane.

    Il turismo è un elemento che accomuna i tre territori e che è stato scelto per definire la quota in questione, che non può essere superiore al 30%. Il secondo quesito posto alla Regione riguarda le risorse complementari da mettere a disposizione della manutenzione ordinaria. La Regione è chiamata a dire qualcosa anche sulle procedure urbanistiche. E' un punto fondamentale del progetto delle Zfu. Se la burocrazia si mette di traverso le zone franche urbane rischiano di rimanere sulla carta. Erice ha definito la sua area bersaglio con un perimetro che coinvolge i quartieri di San Giuliano, San Cusumano e Trentapiedi.

    Aree degradate che dovrebbero diventare la «casa comune» di micro e piccole imprese. Si tratta del 3% del territorio comunale, ma rappresenta il 25% della popolazione comunale. Le agevolazioni fiscali vanno fino a un massimo di 200mila euro. Il tetto scende a 100mila se le imprese sono di trasporto pubblico su strada. Artigianato e commercio sono le scelte che l'area in questione dovrebbe apprezzare di più. Trapani ha messo in campo un progetto che coinvolge il 16% della sua popolazione, Circa 11mila abitanti su un totale di 68mila. Perimetro ampio per il capoluogo che ha inserito il centro storico, i rioni di Santissima Ausiliatrice, Santa Teresa e Cappuccinelli. Il cerchio si chiude con l'area portuale e la tonnara di San Giuliano.

    Le Zfu di Trapani ed Erice finiscono per essere confinanti come lo sono i Comuni. E' dunque possibile una sinergia che i sindaci Giacomo Tranchida e Vito Damiano hanno ricercato con determinazione e che dovrà avere ulteriori momenti di approfondimenti quando i bandi saranno pronti e si potranno avviare le scelte strategiche che finora sono rimaste soltanto nella fase progettuale. Castelvetrano ha invece come area bersaglio il quartiere Belvedere.

    Area da recuperare e che può trasformarsi in un valore aggiunto per una città che sta cambiando rotta rispetto al passato con una accelerazione amministrativa e programmatica per il rilancio delle sue potenzialità turistiche.

    Le Zfu prevedono un sistema fiscale di vantaggio che riguarda anche le assunzioni. Le micro e piccole imprese hanno il compito di legare le attività produttive al territorio e ad alle zone indicate come area bersaglio. E' previsto un investimento di milioni di euro perché alla zona franca viene chiesto d'innescare la scintilla del rilancio economico e delle opportunità occupazionali.

    I tre quesiti posti alla Regione puntano anche a comprendere quale ruolo intende avere il governo siciliano, che ha annunciato, più volte, di essere pronto a fare la sua parte non soltanto sul fronte amministrativo e tecnico ma aprendo le maglie del suo bilancio. La richiesta d'incontro dei tre Comuni è stata formalizzata ed è ufficiale.

    Anche gli altri componenti del comitato di sorveglianza - organizzazioni datoriali, associazioni di categorie e sindacati - hanno espresso le stesse preoccupazioni. Ora tocca al presidente Crocetta e alla sua giunta fare il resto attivando gli uffici che sono stati chiamati in causa dalle amministrazioni locali. 

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