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Napolitano:" Il 2013 tra i più pesanti e inquieti. Fare sacrifici insieme, la politica dia l'esempio"

(fonte: repubblica.it) - del 2013-12-31

Immagine articolo: Napolitano:" Il 2013 tra i più pesanti e inquieti. Fare sacrifici insieme, la politica dia l'esempio"

L'Anno 2013 sta per volgere alla fine. Queste le parole del Presidente della Repubblica Napolitano il quale invita a guardare con ottimismo il 2014:" L'anno che sta per terminare è stato tra i più pesanti e inquieti che l'Italia ha vissuto da quando è diventata Repubblica.

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  •  Il 2014 deve essere diverso e migliore, per il Paese e specialmente per quanti hanno sofferto duramente le conseguenze della crisi". Inizia così l'ottavo discorso di fine anno rivolto alla nazione di Giorgio Napolitano. Il primo, in Italia, di un presidente rieletto.  "Si potrà' uscire definitivamente dalla crisi  - prosegue il capo dello Stato - se si porterà fino in fondo una azione comune per il rilancio della crescita economica.

    "La politica deve condividere i sacrifici che tanti italiani stanno facendo a causa della crisi economica". Tra le mail citate dal presidente, c'è quella di Vincenzo, un industriale marchigiano che oggi è disoccupato e che chiede: "Non possiamo essere solo noi a fare sacrifici, che comincino anche i politici".   "Io credo ancora nell'Italia ma l'Italia crede ancora in me?'. Ecco vedete, aggiungo io, una domanda che ci deve scuotere". Così Napolitano, leggendo un'altra mail inviata da Veronica, 28 anni, che scrive da Empoli di una "crisi di quella fiducia nei giovani, di quella capacità di suscitare entusiasmo nei giovani senza cui una nazione perde il futuro".  

    Per dare risposte "qui ed ora" al futuro dei giovani e alla "fatica sociale", "si richiedono lungimiranti e continuative scelte di governo, con le quali debbono misurarsi le forze politiche e sociali e le assemblee rappresentative, prima di tutto il parlamento, oggi più che mai bisognoso di nuove regole per riguadagnare il suo ruolo centrale.

    La sola preoccupazione che ho il dovere di esprimere è per il diffondersi di tendenze distruttive nel confronto politico e nel dibattito pubblico, tendenza all'esasperazione anche con espressioni violente di ogni polemica e divergenza, fino a innescare un 'tutti contro tutti' che lacera il tessuto istituzionale e la coesione sociale".  

    E poi: "Sarebbe dissennato disperdere i benefici del difficile cammino compiuto. I rischi già corsi si potrebbero riprodurre nel prossimo futuro ed è interesse comune scongiurarli ancora". Il riferimento è, evidentemente, all'eccessivo spread Btp-Bund che rischiava di travolgere i conti dello Stato. Secondo il presidente "quei pericoli sono stati scongiurati nel 2013 sul piano finanziario con risultati come il risparmio di oltre 5 miliardi sugli interessi da pagare sul nostro debito pubblico".    

    A ruota, l'affondo: "Ho assolto il mio mandato raccogliendo preoccupazioni e sentimenti diffusi tra gli italiani. E sempre mirando a rappresentare e rafforzare l'unità nazionale, servendo la causa del prestigio internazionale dell'Italia, richiamando alla correttezza e all'equilibrio nei rapporti tra le istituzioni e i poteri dello Stato.  Nessuno può credere alla ridicola storia delle mie pretese di strapotere personale. Sono attento a considerare ogni critica o riserva obiettiva e rispettosa circa il mio operato. Ma in assoluta tranquillità di coscienza vi dico che non mi lascerò condizionare da campagne calunniose, ingiurie e minacce.  

    Foto: larepubblica.it

    Resterò presidente fino a quando la situazione  del Paese e delle istituzioni me lo farà ritenere necessario e possibile e fino a quando le forze me lo consentiranno, fino ad allora e non un giorno di più, e dunque di certo solo per un tempo non lungo.

    Infine l'augurio: "Buon anno alle vostre famiglie - dice Napolitano - dagli anziani ai bambini, buon anno a chi serve la patria e la pace lontano dall'Italia, buon anno a tutti quanti risiedono operosamente nel nostro paese. Guardiamo, lasciate che ve lo dica, con serenità e con coraggio al nuovo anno".

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    Effeviauto 6 gennaio 2025