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La rubrica del giovane veterinario. Alla scoperta della calopsite

del 2014-02-04

Immagine articolo: La rubrica del giovane veterinario. Alla scoperta della calopsite

Il primo numero del 2014 della nostra rubrica lo dedicheremo alla "calopsite”. Questo magnifico uccello appartenente all’Ordine degli Psittaciformi e alla famiglia dei cacatuidi viene scientificamente definito: “Nymphicus  hollandicus”.  

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  • Sono animali molto diffusi sia in natura ad esempio nelle praterie australiane che in cattività, grazie   alla loro straordinaria capacità di adattamento e alla notevole prolificità che li caratterizza.  

    Raggiungono i 32 cm di lunghezza, dimensioni simili a quelle di un piccione , di colore grigio,  sulla testa presentano un ciuffo erettile come tutti i cacatuidi. Sono dotati di becco adunco, caratteristico dei pappagalli, molto forte e di colore chiaro. Il maschio si distingue facilmente dalla femmina per il ciuffo più sviluppato, la testa di colore giallo e la macchia rossa facciale, presente in ambedue i sessi,  che nel maschio assume dimensioni più considerevoli.  

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  • E’ un animale granivoro e difficilmente accetta frutta e verdura come cibo. Al contrario ama molto le spighe di panico e i semi di girasole . Questi ultimi vanno offerti con moderazione poiché a causa dell’elevatissimo contenuto in grassi potrebbero causare stress del fegato e a lungo andare patologie anche mortali. L’ideale è una miscela per cocorite che contiene scagliola, miglio bianco, miglio giallo e panico a cui aggiungere del pastone all’uovo e il grit. Da evitare assolutamente la somministrazione di  alloro, falsa acacia, oleandro, prezzemolo e i rami di albicocche, susine e pesche.  

    Sono animali molto prolifici in specie se tenuti in grandi gabbie o voliere e in ambienti tiepidi e luminosi. La femmina in natura depone le uova in una cavità di eucalipto mentre  in gabbia  in nidi a cassetta con entrata da un foro circolare, di dimensioni superiori a quelli impiegati dalle cocorite. Le uova generalmente da 5 a 7 vengono covate da ambedue i genitori che si alternano per circa 18-21 giorni. Alla schiusa i “pulli” vengono alimentati con un secreto vischioso prodotto da apposite ghiandole dei genitori definito “latte di pappagallo”. A 5 settimane i piccoli lasciano il nido e dipenderanno dai genitori solo per altre due settimane.  

    Gli esemplari che sin dalla  nascita vengono alimentati dall’uomo ne richiedono costantemente la sua presenza talvolta anche disconoscendo gli stessi appartenenti alla loro specie.  

    Allevateli in grandi gabbie o voliere, fornite  l’alimentazione suggeritavi e loro vi ripagheranno con il loro carattere affabile e socievole. Quando si reputano soddisfatti  allargano quasi completamente le loro ali, abbassano la cresta e si abbandonano ad un melodioso fischiettio ; con un po’ di impegno e pazienza li abituerete presto a “sostare” senza alcuna paura sulla vostra mano o sulla vostra spalla e probabilmente anche a ripetere qualche parola. Quando invece non sono contenti   del trattamento che riservate loro ,anche semplicemente per averli ignorati per un po’, alzano il ciuffo e lanciano acutissime urla.  

    Definito anche Cacatua delle Ninfe è un animale molto resistente e longevo;  la sua vita media è oltre 15 anni. 

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