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Castelvetrano, Nas sequestrano tre aree destinate ai cani. Laica: "Respingiamo accuse"

del 2014-02-14

Immagine articolo: Castelvetrano, Nas sequestrano tre aree destinate ai cani. Laica: "Respingiamo accuse"

Abbiamo una ordinanza del sindaco che ci autorizza a tenere i cani in attesa dell’apertura del canile. Respingiamo al mittente accuse infondate”. A dichiararlo Liliana Signorello, presidente dell’Associazione Laica, all’indomani del sequestro delle tre aree dove vengono tenuti un centinaio di cani dopo la chiusura del canile per il noto sequestro amministrativo e che continua ad essere chiuso nonostante il Comune di Castelvetrano già da tempo ha fatto tutti i lavori richiesti dall’Asp, spendendo circa 63.000 euro per rimodernarlo e metterlo a norma come voluto dall’Asp. I Nas hanno stabilito che le reti di recinzioni della Laica non sono a norma e quindi il sequestro della struttura, per quanto riferisce Liliana Signorello, presidente della stessa Associazione.

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  • La stessa molto amareggiata per calunnie nei confronti della detta sua associazione si limita a dire che i Nas hanno effettuato i sequestri perché le strutture non sono a norma. "Ma noi non abbiamo costruito un canile" risponde a Castelvetranonews.it "abbiamo solo dato all’Amministrazione per tre mesi la disponibilità di un sito dove tenere i cani provvisoriamente. Se l’Asp ancora non autorizza l’apertura del canile municipale la colpa non è certo la nostra. Probabilmente ci sono interessi economici a collocare i cani in altre città magari facendo spendere al comune molti più soldi per il loro mantenimento, visto che attualmente pare che l’Ente spenda due euro al giorno per ogni cane dato in affidamento alle strutture".

    Di seguito il comunicato della Lega animalisti italiani Castelvetrano "L.A.I.CA.":

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  • "In un blog del territorio un titolo sensazionalistico evidenzia dei fatti non corrispondenti alla verità, facendo intendere che la nostra associazione abbia percepito 80.000,00 euro in pochi mesi e da due comuni, per poi gestire un canile abusivo. L’informazione nel titolo è sbagliata, visto che con Campobello, dopo 5 anni di collaborazione, dopo centinaia di interventi e 30 sterilizzazioni, abbiamo percepito, fino a questo momento, solo poco più di 7.000,00 euro.

    Il blogger gioca poi con le parole, lasciando intendere, che i cani accalappiati a Campobello si trovassero nel luogo dove si è svolta l’ispezione; purtroppo per lui non è così. Quel sito è sorto solo per fronteggiare un’emergenza che riguardava Castelvetrano a cui il Sindaco ha provveduto con due ordinanze (la n. 41 e la n. 72), e solo come sistemazione temporanea. Ma i tempi di riapertura del canile si sono dilatati. I cani accalappiati a Campobello (quelli che sono rimasti, visto che ne sono stati adottati parecchi) li teniamo separati, suddivisi tra soci e fiancheggiatori dell’associazione.

    Il giornalista fa poi riferimento ad un’azione dell’ASP nei confronti della nostra associazione e riguardante la convenzione stipulata con il comune di Campobello: in realtà si è trattato solo di una serie di normali richieste di chiarimenti alle quali abbiamo risposto esaurientemente, tant’è che le attività sono riprese, compatibilmente con i tempi burocratici, abbastanza in fretta, per essere poi interrotta, a novembre 2013 per problemi finanziari. Ma, la costruzione della frase e il modo in cui è inserita nel testo potrebbe far intendere che il comune di Campobello avrebbe affidato dei cani alla nostra associazione che poi li ha tenuti in una struttura abusiva, e che magari l’accertamento dell’ASP tendeva a verificarlo: non è così, nessun cane accalappiato nel territorio campobellese è stato trovato nel sito sottoposto a controllo.

    Per quanto riguarda i 30.000,00 euro di Castelvetrano, sono solo una inezia in confronto alle attività svolte: sarebbe bastato leggere il nostro precedente comunicato dove un semplice calcolo dimostra che i cani a noi affidati sono costati alla cittadinanza castelvetranese meno di 15 centesimi al giorno ciascuno. Si informi il blogger sui costi di mantenimento degli animali.

    Nel corso dell’ispezione i NAS hanno trovato i cani in buone condizioni di salute, accuditi, sazi e con gli opportuni ripari. É vero, non abbiamo autorizzazioni, ma non abbiamo nemmeno avuto la velleità di creare un Canile: il nostro era solo uno stallo momentaneo, che lungaggini burocratiche, di cui non siamo né colpevoli né consapevoli, hanno prolungato a dismisura.

    Per quanto ci riguarda, aldilà delle “alchimie cartacee” delle autorizzazioni (che, supponiamo interessino poco agli animali), continuiamo a considerare sicuramente più opportuno che tali animali si trovino in un sito dove vengono sfamati, dissetati, controllati, monitorati giornalmente ed accuditi amorevolmente, con un rapporto costante con i nostri volontari, piuttosto che sguinzagliati in mezzo alle strade, magari affamati ed inselvatichiti, liberi di formare branchi, con conseguenze “pericolose” per la loro salute e per l’ordine pubblico.

    Il Presidente Francesca Liliana Signorello"

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