La "sana follia" di tornare in Sicilia, mia terra natia, dopo anni al Nord
del 2014-02-27
Avevo 17 anni quando con la mia famiglia, per motivi di lavoro, ci siamo trasferiti in Emilia-Romagna. Nonostante, tutti i buoni propositi che mi sono portata dentro la mia valigia, quello purtroppo, fu l’anno più difficile, della mia vita a Modena. Ho sentito molto la mancanza del Mare, del mio adorato Mare di Torrazza.
Era come se non vedessi più quell’orizzonte, quel contatto fra cielo e mare, quel senso di libertà, quel senso di apertura, di estensione, di profondità che il Mare di Torrazza mi ha sempre trasmesso. Mi mancava sentire il rumore delle sue onde, il suo profumo e quella sua trasparenza cristallina che mi ha sempre affascinato.
Per i primi mesi, ho risentito anche del fatto che vivessi dentro un appartamento senza balcone (anche li, quasi da claustrofobia). E poi, infine, ci sono state le difficoltà scolastiche e la delusione che ho provato nell’aver incontrato, al Liceo, una docente che spinta da tanti pregiudizi, mi rese la vita scolastica molto difficile e pesante.
Grazie al sostegno dei miei genitori, alla loro capacità di ascolto e di incoraggiamento, ho terminato con soddisfazione il Liceo. Ho continuato i miei studi, all’Università di Bologna, conseguendo la laurea triennale in Educatore sociale, la laurea Magistrale in Pedagogia e il diploma universitario di Conduttrice di ateliers di scrittura. Dopo la laurea, ho iniziato a lavorare come educatrice in una scuola media statale; con il passare degli anni, ho collaborato con il comune di Modena come pedagogista, ho seguito dei progetti presso il Multicentro Educativo MEMO, presso servizi per l’infanzia, e infine ho condotto degli ateliers di scrittura nel comune di Bologna.
Ho avuto anche la possibilità di conoscere tanti altri giovani politicamente impegnati; mi sono iscritta ai Giovani Democratici (giovanile del partito PD), ho partecipato a conferenze, incontri, dibattiti su temi quali la scuola, ambiente, politiche giovanili. Con loro sono andata ai vari congressi, a Rimini, Ravenna, Parma, Genova, Milano e Roma. Fu un periodo molto formativo ed interessante. Il quel periodo ho iniziato a coltivare l’hobby per la fotografia, per le passeggiate in bicicletta, ho scoperto tanti posti meravigliosi nel modenese, che ancora non conoscevo. Fu in quel periodo che ho scoperto in me, la voglia di viaggiare, di conoscere tanta gente, nuove tradizioni, nuove culture, nuovi posti, scoprire “l’altrove”, quell’altrove così tanto rinomato nelle mie adorate letture.
Sono stata a Berlino, a Barcellona, a Santiago de Compostela, Monaco, Vienna, Lugano e poi, anche al di la del continente, negli Stati Uniti (New York, Boston), in Canada e come se non bastasse sono andata anche al di la dell’emisfero boreale, dove rispetto all’Europa le stagioni si alternano, precisamente in Argentina (Buenos Aires, Santa Fe, Rosario) e in Uruguay (Colonia) . Ho continuato a coltivare sempre di più quel senso di “dovere” e “diritto” di mettersi a disposizione della propria città, quel senso civico e quell’attivismo che ancora oggi mi caratterizza e che ahimè, per anni, purtroppo, non avevo trovato abbastanza diffuso nel mio paese d’origine.
Mi sono ritrovata con grinta ed entusiasmo ad affrontare delle piccole “battaglie” per Modena, una città, a me diventata molto cara. Ma è stato proprio fra queste riflessioni, in queste piccole “battaglie” che ho pensato alla mia Petrosino, alla mia casa, al Mare di Torrazza, e subito ho sentito dentro di me quella “chiamata”, quel senso di impegno che avrei potuto in qualche modo, nel mio piccolo, donare a Petrosino e alla Sicilia una Terra così bella, con tanta storia alle spalle.
Una Terra che ha visto nascere Uomini e Donne che per Lei hanno lottato (Peppino Impastato, Falcone, Borsellino..), ha visto nascere scrittori importanti (Pirandello, Verga, Sciascia, Camilleri..) personaggi dello spettacolo, musicisti vari; una Terra con un Mare così stupendo, che ho sempre amato, con un clima così meraviglioso, con dei tramonti mozzafiato. Una terra che molti miei coetanei, a malincuore, sono costretti a lasciare e tutto questo, perché fa tanta fatica ad offrire possibilità di lavoro, spazio ai giovani, spazio alla concretezza delle loro idee, dei loro progetti, spazio alle innovazione. Una Terra che fa fatica a rendersi conto di quanto Essa possa diventare una Regione così preziosa, una vera Perla nel bel mezzo del Mediterraneo.
Proprio per tutti questi motivi, per me importantissimi, oggi, ad un mese circa dal mio 28° compleanno, sono entusiasta e sempre più decisa di ritornare nella mia casa, a Petrosino; contenta di poter rivedere tutti i giorni il mio adorato Mare di Torrazza, contenta di tornare in Sicilia, la mia Terra d’origine. Questa volta, tornare non più con uno sguardo da adolescente, ma con lo sguardo di una GIOVANE DONNA determinata e coraggiosa che decide di prendere in mano la propria vita, crearsi con competenza ed esperienze il proprio futuro, nonostante tutte le difficoltà e il periodo di profonda crisi che purtroppo l’Italia e la maggior parte degli italiani stanno vivendo.
Una GIOVANE DONNA che intende mettere in pratica tutto quello che la vita fino ad adesso le ha insegnato, di far fiorire e dare un senso ai sacrifici dovuti a quel trasferimento di 10 anni fa. Una giovane donna che quando si è ritrovata sul punto di decidere “che strada prendere” dopo, ahimè, un mancato rinnovo del contratto di lavoro per motivi aziendali, fra le tante possibilità quali Monaco, New York e Buenos Aires, decide di TORNARE A PETROSINO!!!!
Una decisione ben pensata e tanto sentita, mossa dal cuore e dall’amore per la propria terra, mossa dall’amore per il Mare di Torrazza. Una decisione che, io stessa, in un certo senso definisco “contro tendenza”, osservando una realtà siciliana, caratterizzata da tantissimi giovani, che “vanno via” da questa terra, lontani dalle proprie famiglie, disposti a fare tantissimi sacrifici in altre regioni, in altre parti del mondo, con la speranza di crearsi un futuro migliore.
La mia decisione è stata definita anche “folle”, secondo il parere di alcuni dei miei amici siciliani, in quanto –“in Sicilia non c’è nulla, non c’è lavoro, è tutto difficile” e ancora “che noia, sempre le solite cose, niente, non c’è niente”, “sempre la solita gente”, “non vedo l’ora di andare via”, “Vedrai che presto ti annoierai..” e discorsi di questo tipo.
Ebbene, è vero, anch’io ritengo un po’ folle la mia decisione, (lasciare a Modena i miei genitori, i miei amici e le possibilità lavorative che questa città avrebbe potuto offrirmi) ma penso e mi sento di dire anche, che sarebbe ancor più folle, non dare concretezza a tutto ciò che sento dentro di me, non dare ascolto a quella “chiamata”che ho avvertito in me, sarebbe più folle non provarci, non credere alle proprie capacità, non avere fiducia nel Cambiamento che sta caratterizzando questa Terra bellissima e in particolar modo Petrosino.
Sono davvero convinta che se si vuol parlare di follia per il mio ritorno a Petrosino, ritengo che questa sia una SANA FOLLIA, che sono fiera e orgogliosa di vivere. Una sana follia, mossa sia dall’Amore per la propria Terra, sia dalla voglia di fare, dalla determinazione, dall’intraprendenza, dal voler ricominciare e di rimettersi in gioco, con un bagaglio di esperienze in più, nella Terra che mi ha visto nascere.
Credo anche che i veri Tesori di questa Terra, siamo noi giovani, siamo noi che dobbiamo ascoltarci di più, mettere in pratica tutta la carica, l’impegno e le capacità che ci caratterizza, per mirare insieme, al Cambiamento. Occorre valorizzare le piccole cose, i luoghi a noi più cari, il nostro territorio. Conosco tantissimi miei coetanei siciliani con tante abilità e tanta intraprendenza e allora mi sento di dire: perché non metterla profondamente in pratica?, perché farsi sopraffare da questo senso di sfiducia, da questo “non c’è niente”?, “Perché non crederci ancora?”.
Il messaggio che, con semplicità, sento di lanciare vivamente, rivolgendomi ai miei amici, ai giovani, ma anche ai più piccoli, è quello di mettere in luce le proprie competenze, impegnarsi attivamente per il benessere del proprio territorio e con la collaborazione di tutti, poter finalmente riempire quel senso del “non c’è niente”. Certo non è facile, è un bell’impegno, occorre una grande dose di volontà e coraggio, però è proprio l’unione di tutti che fa la forza. È un mettersi in gioco, è una sfida, una bella sfida da cogliere e da portare avanti, per la bellezza e valorizzazione del nostro territorio.
È vero viviamo in una fase molto complessa e complicata. Però è anche vero che quando tutto sembra buio arriva quello spiraglio, quella “chiamata” che ti da la giusta carica per affrontare questa situazione di profondo precariato, che la maggior parte di noi sta vivendo! Non è facile ma nemmeno impossibile..incrociamo le dita! L’importante è crederci! Credo molto nel progetto di Cambiamento che il sindaco Gaspare Giacalone e tutta l’amministrazione sta portando avanti a Petrosino e di questo tengo a porre i miei più sentiti ringraziamenti. E’ un progetto che condivido pienamente e che mi da quello “sprint” in più nella decisione che ho preso.
Credo realmente che Petrosino, grazie a questa nuova onda di cambiamento, possa essere in grado di ascoltare e di saper cogliere i progetti, la carica, la competenza di una Giovane donna che con orgoglio decide di tornare nella propria Terra. Una giovane donna che con grande entusiasmo decide di dar vita ai propri sogni, di dar significato e valore a tutto quello che vede con gli occhi del cambiamento e soprattutto, a tutto quello che sente con il proprio cuore..
Mariangela Lombardo