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Marsala, condannata il Sindaco Giulia Adamo. Due anni e interdizione dai Pubblici Uffici

(fonte: tp24.it) - del 2014-07-16

Immagine articolo: Marsala, condannata il Sindaco Giulia Adamo. Due anni e interdizione dai Pubblici Uffici

Arriva da lontano la clamorosa condanna del Sindaco di Marsala, Giulia Adamo. Non dalla nuova vicenda delle borse e delle cene comprate con i soldi dell'Ars, ma da una vicenda di quasi dieci anni fa, che risale ai tempi di quando la signora Adamo era Presidente della Provincia Regionale di Trapani.  La prima sezione della Corte d'appello di Palermo ha infatti condannato a due anni e dieci mesi, con l'ipotesi di tentata concussione, il sindaco di Marsala Giulia Adamo, ex Forza Italia,  ex dell'Udc ed ex deputato della Regione siciliana.

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  • L'accusa si riferisce a una vicenda che risale al 2005, quando la Adamo era presidente della Provincia di Trapani e venne indagata originariamente per un presunto abuso d'ufficio. Secondo la procura di Marsala, avrebbe indotto il dirigente del settore Affari sociali della Provincia, Ubaldo Augugliaro, a non versare i finanziamenti necessari al convitto per audiofonolesi di Marsala, fino a quando non fosse stato sostituito il rettore dell'ente, Anna Maria Adamo, con una persona a lei più gradita, individuata dai pm in Milena Vinci. Il rettore in questione non fu sostituito ed effettivamente il Convitto non ricevette il finanziamento per l’anno 2004, pari a circa 140.000 euro.

    Secondo gli inquirenti, la dirigente "era un soggetto a lei inviso, politicamente non vicino, non permeabile e non disponibile a tollerare intromissioni nella direzione dell'istituto". La dottoressa Anna Maria Adamo sarebbe stata costretta a chiedere, a causa del blocco dei fondi, di essere sollevata dall'incarico. Pochi giorni dopo le dimissioni, l’ incarico andò alla professoressa Milena Vinci, da sempre vicina - politicamente - a Giulia Adamo.

    Le somme dovute furono sbloccate ed erogate. Sia in tribunale che in un primo giudizio di appello la Adamo era stata assolta. In secondo grado era stata però riformulata l'imputazione, che la procura generale aveva modificato in concussione, ma la Corte d'appello di Palermo aveva comunque confermato l'assoluzione.Quando fu interrogata dal pubblico ministero nel corso del dibattimento, respinse con forza tutte le accuse. "Ho sempre agito alla luce del sole", disse rispondendo alle domande del magistrato. "Mi sono sempre battuta per impedire inutili sperperi di denaro". Era stata poi la Cassazione a rimettere tutto in gioco, annullando la sentenza con rinvio.

    Oggi la decisione del collegio presieduto da Gianfranco Garofalo, che ha anche deciso l'interdizione dai pubblici uffici per l'imputata. Con la legge Severino l'interdizione dovrebbe scattare automaticamente. La legge, infatti, che è stata già applicata diverse volte, prevede la sospensione degli amministratori condannati con pene superiori a due anni, nell'attesa del giudizio di Cassazione.  

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