Mazara, il peschereccio "Davide" affonda e lo Stato chiede risarcimento di 530 mila euro
del 2014-08-30
Per protestare contro lo Stato, un armatore di Mazara del Vallo, Nicolò Ingargiola, 63 anni, ha cominciato lo sciopero della fame. Motivo del gesto estremo, una sentenza del Tribunale di Palermo che lo ha condannato a pagare circa 530 mila euro al ministero dell’Ambiente.
La vicenda risale al 2004 ed è legata all’affondamento, dopo l’incaglio tra gli scogli di San Leonardo, nel porto di Pantelleria, del peschereccio “Davide” di proprietà dell’armatore.
“Sono vittima di una forma di sciacallaggio che non ha precedenti”, racconta l’armatore ai microfoni della locate emittente televisiva ‘Tele8’. Ingargiola conduce una battaglia legale per una vicenda che risale all’8 febbraio 2004: “Eravamo usciti per una battuta di pesca – dice – e la nostra imbarcazione, che si chiamava “Davide”, mentre stava rientrando nel porto di Pantelleria, si è incagliata con fuoriuscita di nafta e olio.
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