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Intervista a Filippo Drago, quando il pane nero diventa imprenditoria di successo

del 2014-12-03

Immagine articolo: Intervista a Filippo Drago, quando il pane nero diventa imprenditoria di successo

Tra gli interventi al Convegno di oggi e domani a Castelvetrano dedicato al pane nero anche quello di Filippo Drago. Filippo é definito l'ultimo mugnaio, per lui il suo mulino era ed è oggi il futuro, un futuro fatto di pietra e tecnologia , innovazione e avanguardia e soprattutto recupero degli antichi grani di Sicilia.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Per lui fare il mugnaio vuole dire due cose, da un lato essere all'avanguardia acquistando macchinari di ultima generazione per la selezione e pulitura del grano, mantenendo il metodo  tradizionale della molitura, grazie a due mulini a pietra naturale rabbigliati (rabbigliatura: Intervento praticato con martelli taglienti allo scopo di mantenere affilate le macine, producendo sulla loro superficie delle scanalature (raggi), secondo complicati disegni corrispondenti alla molitura dei grani) risalenti alla fine del 1800, e dall'altro investire sui grani antichi: Tumminia, Russello, Perciasacchi, Biancolilla...etc.

    Come dice Drago:" il futuro è la pietra. Aiutata dalla tecnologia. Un ritorno ai gesti, al sapere e alle misure antiche, anche una produzione che tenga conto della gratificazione umana che deve toccare ciò che produce, annusarle e sentire rumori che sappiano raccontare storie.”  MOLINI DEL PONTE

    Quando nasce la tua azienda?

    L’azienda nasce nel 1967 da un’idea dei fratelli Francesco Paolo, Filippo e Nicolo’ Drago, progetto purtroppo interrotto a causa del terremoto del 1968, ma ripreso con lo stesso entusiasmo, ed ebbe il suo culmine con la inaugurazione nel 1970 di un moderno molino a cilindri per la produzione di semole e farine.

    Successivamente al processo molitorio moderno del mulino a cilindri si affiancò la c.d. “molitura a pietra” grazie all’acquisto di due tradizionali mulini a pietra naturale, (mulini a palmenti ) risalenti alla fine del 1800 e da noi restaurati, per produrre la farina integrale di "tumminia" per la preparazione del pane nero di Castelvetrano.

    Una grande passione “quella molitoria”, che porta la nostra famiglia ad impegnare risorse umane ed economiche, passione che sfocia nel 2004 con il completo ammodernamento dell’impianto molitorio a cilindri che sostituisce l’originale mulino, al fine di ottenere farine di sempre più alta qualità.  Il nostro motto è sempre stato “il successo di un’azienda sta nel raggiungimento dell’eccellenza”(G.Agnelli).

    Ancora oggi mio padre, ottantenne, vive questa esperienza con l’entusiasmo di sempre, ed è riuscito a trasmetterlo anche a noi figli che ci occupiamo della conduzione dell’azienda Presso il nostro stabilimento è possibile visionare l’antico processo di lavorazione di molitura a pietra naturale; processo attraverso cui si ottiene la farina integrale di grano duro meglio conosciuta come farina di timilia o tumminia , sapiente miscela del nobile biondo grano duro siciliano con la timilia (“tumminia” o grano marzuolo) un’antica varietà di grano duro siciliano che costituisce l’ingrediente principale per la produzione del noto pane nero di Castelvetrano presidio slow food (www.slowfood.it area presidi ) e della pasta TUMMINIA la genuina pasta artigianale.

    Profumi e sapori di un tempo presenti ancora sulle nostre tavole.

    Dove si trova il vostro mulino?

    Il nostro mulino è sito in Castelvetrano (comune della Valle del Belice) a 189 m. s.l. del mare, dal quale dista circa 10 Km; sulle nostre coste sorge la gloriosa Citta’ di Selinunte, colonia greca distrutta nel 470 A.C. dai Cartaginesi. Selinunte è il parco archeologico più grande d’Europa.

    La coltura prevalente del nostro territorio e’ l’ulivo della varietà “nocellara del Belice", dal quale si ottiene un ottimo olio extra vergine. Da qui l’appellativo di città dei templi e degli ulivi. E’ possibile inoltre visitare altri monumenti risalenti alla dominazione araba e spagnola come la Chiesa di Trinità, presso la Diga Delia, il museo comunale dove è custodito il famoso Efebo di Selinunte, il palazzo del Municipio e antiche chiese di epoca medioevale.

    Un angolo di Sicilia ricco di storia e cultura e tradizioni!  “……migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. E’ la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro.

    Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi.” (Luigi Einaudi)

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