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La crisi c'è, ma i siciliani non rinunciano alle "griffe" falsificate

(fonte: Blogsicilia.it) - del 2014-10-06

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La multinazionale del ‘falso’ fattura 200 miliardi l’anno in tutto il mondo, ma la cifra è destinata a crescere del 74,5% in dieci anni, in linea con la dinamica del commercio internazionale. .

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  •  A rivelare le dimensioni del fenomeno della contraffazione è un rapporto di Confartigianato.  “La contraffazione – sostiene il presidente della Federazione regionali degli artigiani, Filippo Ribisi – è un business colossale e globalizzato che gira a pieno regime ed è tra le cause della crisi delle piccole imprese manifatturiere made in Italy. 

    Un fenomeno che va combattuto e perseguito con gli tutti gli strumenti a disposizione della Forze dell’ordine e della giustizia. Ma anche le istituzioni regionali possono fare la loro parte, attraverso dei provvedimenti che garantiscano le merci prodotte dalle imprese locali rispetto a quelle commercializzate che sono a maggior rischio contraffazione.

    Per far questo è necessario- conclude Ribisi- rendere più competitivo il mercato interno, rispetto ad una globalizzazione incontrollata”.  La Sicilia contribuisce con 93,4 milioni di euro ad alimentare il florido mercato della contraffazione Solo nell’ultimo anno le imprese artigiane di questi settori sono diminuite del 6%.  

    Nella classifica per la diminuzione più rilevante delle imprese esposte la Sicilia è al terzo posto dopo Molise (-27,3%) e Puglia (-24,3). Tra le province sono Palermo (11,5%) e Messina (9,6%) quelle che soffrono maggiormente questo fenomeno mentre, Agrigento(4,7%) e Trapani (6,1%) sono più al “riparo” da questo pericolo.

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