Rischio Ebola in Sicilia. Quanti gli ospedali pronti all'eventuale emergenza?
di: Antonella Sferrazza - (fonte: linksicilia.it) - del 2014-10-11
(ph. Foto: firenze.repubblica.it)
La Sicilia è la regione italiana più a rischio sul fronte Ebola. A dirlo è la Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, come riportano le agenzie di stampa: “Le regioni italiane più esposte geograficamente al rischio di importazione della malattia da virus Ebola sono le regioni costiere presso le cui aree portuali sbarcano periodicamente clandestini provenienti dai Paesi africani: la Sicilia, per motivi geografici,- sottolinea il vicepresidente, Antonio Chirianni- sembra essere la regione più interessata dal potenziale contagio, a causa dei periodici sbarchi di clandestini lungo le sue coste“.
“Il lungo tempo di incubazione, fino a 21 giorni, dell’infezione da virus Ebola – rileva la Simit in un comunicato ripreso dalle agenzie di stampa – può comportare la probabilità che un individuo asintomatico arrivi in Europa”.
Le parole di Chirianni, che pure si dice sicuro che in Italia i sistemi di allerta funzionino, arrivano dopo quelle dell’ECDC, il Centro europeo per il controllo delle malattie, che a differenza di quanto finora ha fatto il Governo italiano ha detto chiaramente che, seppur minimo, c’è anche un rischio che il virus arrivi attraverso l’immigrazione clandestina e “le conseguenze sarebbero devastanti”.
Nella nostra regione, a differenza di quanto sta succedendo nel Lazio, ad esempio, non c’è nessun corso di aggiornamento per i medici del Pronto Soccorso sul virus (corso organizzato dallo Spallanzani a Roma). E c’è da scommetterci, le attrezzature e le strutture a disposizione dei medici, sono con ogni probabilità scarse