La crisi economica e le famiglie siciliane. Quando un tempo il capofamiglia aveva potere economico

La crisi sociale ed economica solletica gli interventi di Papa Francesco. Un papa, serio e molto intelligente e veramente illuminato. Il Papa evidenzia la difficoltà vera delle persone ad andare avanti.

Nella fase attuale il nucleo fondante della società è in profonda difficoltà  e in Sicilia si vive un momento difficilissimo. Come dire, c’era una volta la famiglia siciliana. Anzi c’è ancora, sempre più povera però, sempre più disoccupata e sempre più sola, stravolta da una mutazione antropologica che l’ha fatta diventare altra cosa rispetto a quella che conoscevamo.

Scompare il nucleo patriarcale solido e solidale, scompare anche la figura del capofamiglia, una specie in via d’estinzione, spodestato dal trono sul quale un tempo reggeva lo scettro del potere economico, oggi in gran parte dissolto. 

La “Famiglia Spa”, la più importante delle aziende siciliane, vero motore dell’economia regionale, storicamente l’unica istituzione in grado di sopperire alle mancanze di uno Stato e Regione spesso assenti, che alla bisogna era asilo per accudire la nidiata di tutto il nucleo, banca per sopperire alle difficoltà dei componenti, mensa per chi era alla fame, albergo per fronteggiare sfratti o calamità naturali, infermeria per ogni malattia e perfino taxi per veicolare gli appiedati, quella famiglia ora rischia la bancarotta.

Pochi se ne preoccupano.La politica è distratta ancora dal "salvataggio" di posti di privilegio e di poltrone. Poche e lontane dalla realtà le soluzioni prospettate. E intanto le difficoltà quotidiane per la gente aumentano. Quanto potrà durare ancora tutto questo?  E le stime degli economisti prevedono ancora deflazione e disoccupazione