• A3 Conad
  • A3 dottor Gianni catalanotto
  • Orthotecnica A3bis fino al 5 gennaio 2025
  • Farmacia Rotolo Castelvetrano
  • A3bis Farmacia Rotolo

La festa della "Cannilora" e quella particolare usanza della Principessa Pignatelli

di: Vito Marino - del 2015-02-02

Immagine articolo: La festa della "Cannilora" e quella particolare usanza della Principessa Pignatelli

Il 2 febbraio la Chiesa cattolica celebra la presentazione al tempio di Gesù, popolarmente chiamata festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti".

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • La festa è anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo l'usanza ebraica, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva quindi andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù.

    Il rito cristiano, della celebrazione della Candelora, inizia nel 496 e fu voluto da Papa Gelasio per rendere omaggio a Gesù Cristo: luce della gloria di Dio. Le candele, nel trascorrere del tempo, diventarono, non sono solo simboli di luce, ma lo strumento che fornisce la luce, ecco perché i sacerdoti in questa data le benedicono per essere, successivamente usate, in tutte le funzioni liturgiche.

  • h7 immobiliare catalanotto
  • Il giorno della Candelora, veniva indicato, già nel lontano passato, come un giorno "di svolta" della stagione invernale. In pratica, considerandolo come un giorno di metà inverno, se ne facevano pronostici per indovinare come sarebbe stata la rimanente seconda parte, calda oppure fredda, piovosa e nevosa oppure mite e soleggiata.

    Il primo antichissimo proverbio latino recita: "Si Purificatio nivibus - Pasqua floribus, si Purificatio floribus . Pasqua nivibus" Ovverosia se il 02 Febbraio era freddo e nevoso, la Pasqua sarebbe stata bella, se invece il giorno della Purificazione fosse stato sereno, a Pasqua sarebbe caduta la neve.

    Un detto latino più recente, invece, all'origine dei proverbi attuali sulla Candelora, recitava che: "Sole micante - die Purificante frigor peior post quam ante" Se il sole ammicca il giorno della Candelora - "seguirà un freddo ben peggiore di prima" .

    Da qui, comunque, sono uscite le due differenti "versioni in italiano" del proverbio, che recitano, a seconda che ci si trovi al Nord, oppure al Centro Sud della nostra Penisola, "ma se piove o tira vento - nell'inverno semo dentro", oppure "ma se Sole o solicello, nell'inverno semo dentro".

    In Sicilia un antico proverbio dice: “Pi la santa cannilora, s’un ci nivica e s’un ci chiova la mmirnata è sciuta fora” (la primavera è vicina). Un altro proverbio dice: - “Pi  la cannilora, si ci nivica e si ci chiova, quaranta iorna ci nn'è ancora”.

    Quindi la Candelora sta a cavallo fra la fine della Quaresima e l’inizio della festa di Carnevale. Il due di febbraio la Chiesa festeggia la ricorrenza con una sontuosa messa ed in quell’occasione si benedicono le candele.

    Queste candele, una volta si portavano a casa e  si accendevano  per essere protetti, secondo la credenza, contro i fulmini, il malocchio, le carestie, le pestilenze e le calamità in generale. Un vecchio proverbio siciliano dice: “Pi la Cannilora c’un avi carni ammazza la figghiola”. Significa che tale ricorrenza bisognava festeggiarla a tutti costi con abbondanti libagioni a base di carne.

    Per la passata civiltà contadina, la carne e la frutta rappresentavano dei cibi voluttuari. La carne si mangiava soltanto nelle grandi occasioni con precedenza alla carne di animali da cortile.  Allora si andava a comprare carne dal “chiancheri” (macellaio) o “a la chianca” (in macelleria), per come si diceva, solo poche volte all’anno. Lo stesso maiale si allevava in casa e, dopo macellato, si vendeva in privato ad amici parenti o vicini di casa. Ciò non solo par motivi economici, ma per tradizione e per cultura. 

    Mia madre mi raccontava che intorno agli anni venti, la stessa Principessa Pignatelli, quando veniva a Castelvetrano, faceva stirare il collo a due galletti, che poi si vedevano appesi fuori della finestra della cucina del Palazzo Ducale. 

    Fra la Candelora e il Carnevale si trovano cinque giovedì, che una volta venivano festeggiati in modo particolare, Essi erano molto attesi dai giovani innamorati, che avevano intenzioni di fidanzarsi con i consensi dei rispettivi genitori. Allora all’innamoramento doveva seguire il fidanzamento e il matrimonio.  

    Il giorno della candelora, il pranzo classico era fatto a base di  stufato di carne di maiale e salsiccia arrostita, innaffiato da vino vecchio di alto grado.  Spesso si ballava con accompagnamento di “tammurineddu, minnulinu e friscalettu”. 

    Secondo la tradizione popolare polacca, nel giorno della candelora la Madre di Dio (Matka Boska Gromniczna), è apparsa tante volte nelle notti invernali, armata di una sola candela, per allontanare i lupi affamati, che assediavano i villaggi dei contadini e ancora oggi, in quelle notti usano accendere una candela, che con una preghiera dedicano alla Madonna, per scongiurare gli attacchi famelici dei lupi e proteggere anche i contadini da ogni male.

    Nel Nord America, la tradizione vuole che quando le marmotte uscendo dalle loro tane si ritrovano a guardare la loro ombra, allora sarà un anno molto rigido. Molto meno intellettuale e misterioso, della tradizione popolare della giornata Candelora in Francia, che durante la Chandeleur, si sbizzarriscono nel preparare le crêpes in tutti i modi “commestibili”.

    Le credenze arcaiche e le tradizioni dei nostri antenati pagani, influenzarono molto spesso le scelte cristiane, per non creare drastiche fratture tra i popoli che venivano evangelizzati e le loro antiche abitudini precristiane. 

    Così, fra le altre antiche tradizioni pagane, la  “Imbolc” ha delle similitudini con  la “Candelora”, mentre la festa pagana dedicata alla dea Brigida, portatrice della primavera e di aumentare la luce del giorno, ed era celebrata con fuochi e candele, diventava il giorno della Purificazione della Beata Vergine Maria e la festa della Presentazione di Gesù al Tempio. 

    La Purificazione di Maria al Tempio, come tutte le donne che partorivano un maschio, avvenne quaranta giorni dopo il parto. prima di recarsi al Tempio, per purificarsi e presentare il piccolo Gesù a Simeone che consacrò il bambinello: “luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”.

    Questo periodo di “attesa”, molto spesso, ancora oggi viene osservato dai neo genitori, per pianificare il battesimo di un bambino, scegliendo una data, successiva al quarantesimo giorno dalla nascita. In Irlanda il 2 Febbraio si festeggia Santa Brigida, che è il proseguimento delle celebrazioni celtiche della dea Brighid. 

    Anche nella mitologia degli antichi romani troviamo nei primi di febbraio, la celebrazione di Giunone purificata e Giunone salvatrice. Per la purificazione della città, le donne giravano per le strade portando fiaccole accese.

    Vuoi essere aggiornato in tempo reale sulle notizie dalla Valle del Belìce? Clicca “Mi piace” su Castelvetranonews.it o seguici su Twitter