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Distrugge l'auto per evitare un cane e chiede risarcimento. Condannato alle spese di giustizia

di: Elio Indelicato - del 2015-02-15

Immagine articolo: Distrugge l'auto per evitare un cane e chiede risarcimento. Condannato alle spese di giustizia

(ph. Foto: gazzettadellavoro.com)

Va per evitare un cane randagio che attraversa la strada e finisce con la sua auto contro un’altra parcheggiata. Cita il Comune e la Regione per essere risarcito. Dopo una sentenza favorevole in primo grado, arriva la riforma della Corte di Appello di Palermo che lo condanna anche alle spese di giustizia.

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  • E' la singolare vicenda del castelvetranese G.B, di 68 anni, che aveva citato il Comune di Castelvetrano e la Regione chiedendo un risarcimento di 18.000 per i danni subiti dalla sua autovettura e dall’altra parcheggiata.

    I fatti risalgono al gennaio del 2013 quando, intorno alle 23,30, G.B nel percorrere la via Tagliata, per evitare un cane che aveva attraversato improvvisamente la strada, con la sua Fiat Punto, sterzando, era andato a finire contro un altro autoveicolo regolarmente parcheggiato.

    Il danneggiato senza perdere tempo citò la Regione Siciliana e il Comune di Castelvetrano, sostenendo la responsabilità dell’Ente, mensionando nella citazione la legge quadro nazionale n. 281 del 91, cui la Regione Siciliana, nell’ambito delle proprie competenze ha dato attuazione, individuando nel Comune l’ente preposto, direttamente o in convenzione con le associazioni esponenziali, alla cattura degli animali vaganti e alla loro custodia in appositi rifugi sanitari pubblici.

    Sulla scorta di ciò, in parziale accoglimento della richiesta risarcitoria, il Comune di Castelvetrano venne condannato dal Tribunale di Palermo, competente per competenza nell’occasione, al pagamento di 4.410,29 euro. Il Comune avrebbe secondo il Giudice monocratico avuto l’obbligo di controllare il cane "vagante", probabilmente randagio.

    Di diverso avviso la Corte di Appello di Palermo, che ha escluso ogni responsabilità da parte della Regione Siciliana, per difetto di legittimazione passiva, mentre ha assolto il Comune da ogni responsabilità, precisa il legale dell’Ente Francesco Vasile, "in quanto chi agisce in giudizio è tenuto a provare, non soltanto gli elementi oggettivi del fatto illecito, ma anche la sussistenza della colpa del responsabile del danno.

    Gravava su G.B. provare che l’incidente era riconducibile al cane randagio e quindi dimostrare che sussisteva in concreto una deficienza organizzativa o operativa ascrivibile al Comune, suscettibile di suffragare l’addebito di una negligenza specifica all’obbligo di vigilanza riguardo al pericolo costituito dalla presenza di animali vaganti”.

    Adesso G.B, che sicuramente avrebbe dovuto tenere un comportamento di guida più prudente, dovrà pagare al Comune le spese di giustizia che ammontano a circa 3.000 euro.

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