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La sabbia di Tre Fontane "diventa" opera d'arte. Campobellese emigrato in Svizzera racconta la sua passione

di: Alessandro Indelicato - del 2015-09-07

A Tre Fontane anche quest’anno è arrivato l’artista. Il Sig. Sanicola è uno scultore provetto, autodidatta, che non si definisce professionista, ma che ha un gran talento. La sua passione si estende, oltre alla sabbia, al legno e ai blocchi di tufo.

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  • La vacanza, nel paese natio, si trasforma in un’occasione per esprimere creatività, e per rendersi conto che molta gente è affascinata dalle sculture e da questa arte.

    Ma, poco è considerata come oggetto di mostra, o come hobby, passione per i giovani, anche se questi ultimi, potrebbero coltivare questo tipo di arte, in un paese di grande tradizione artistica, quale l’Italia.

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  • La Redazione di Castelvetranonews gli ha rivolto alcune domande:

    Sig. Sanicola, da dove nasce questa sua arte delle sculture con la sabbia?

    Da piccolo avevo questa passione per la scultura. Scolpivo un pezzo di legno per realizzare un animale, una pipa o un blocco di tufo per fare un bassorilievo.

    La sua professione ha a che fare con qualcosa di artistico?

    La mia professione non ha nulla a che fare con questa mia passione artistica. Sono originario di Campobello di Mazara. Da quindicenne emigrato in Svizzera con i miei genitori, ho iniziato a fare il cameriere. Poi ho seguito corsi di studio serali in lingua italiana conseguendo un attestato di elettricista, che faccio ancora oggi.

    Da quanti anni coltiva questa passione?

    Oggi ho 62 anni, quindi da cinquanta.

    Parte da un’immagine, una foto o ha un’idea nella sua mente?

    Tutto parte da un’idea che ho in mente.

    Ha una musa ispiratrice?

    No, non ho una musa ispiratrice.

    Usa dei metodi particolari, o strumenti, per far durare e levigare le sculture?

    No. Non sono un professionista della scultura. Mi avvalgo di strumenti che sono alla portata di  mano. Per lavorare la sabbia, utilizzo un coltello ed uno spruzzino per rendere umida la sabbia.

    Per il legno uno scalpello, un martello, una raspa e della carta vetrata. In quali posti esercita quest’arte?

    A casa o nelle spiagge.

    Come ritiene sia considerata l’arte dalle nostre parti?

    La Sicilia tutta è ricca di storia e quindi di arte, altrimenti non si potrebbe spiegare i milioni di turisti che ogni anno vengono a visitare la nostra amata terra. Siamo un popolo nato nell’arte e come tale dovremmo amarla. Poi si trova sempre qualcuno che ha qualcosa da dire.

    Sarebbe possibile secondo lei, avvicinare i giovani e attribuendo il giusto valore all’arte, potremmo creare anche nuove ispirazioni, e perché no anche nuove professioni, indire mostre, formare dei circoli artistici…?

    Certamente, così come i giovani si avvicinano allo sport perché continuamente viene proposto in tv, si potrebbero avvicinare all’arte. In tv non si vedono mai commedie o le tragedie greche, che ogni anno vengono rappresentate presso il teatro greco di Siracusa, di Segesta o di Taormina.

    In queste manifestazioni, non c’è l’interesse economico che gira intorno allo sport, ecco perché a mio avviso i giovani di oggi si avvicinano in pochi all’arte.

    Basterebbe organizzare mostre o circoli artistici o perché no gare di sculture. Noi, rispetto agli altri popoli, abbiamo qualcosa in più: la creatività, mentre facciamo una qualcosa pensiamo altri cento modi di come farla diversa.

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