"La piazza in legno di Selinunte non è abusiva". La magistratura assolve Taddeo e Giobbe
del 2016-01-21
La piazza di legno a Marinella di Selinunte non è “abusiva”. Si è concluso qualche giorno fa a Marsala, dinanzi il Tribunale Monocratico, il procedimento penale che ha visto ancora una volta ingiustamente coinvolti due Funzionari del Comune di Castelvetrano, l’Ingegnere Giuseppe Taddeo, allora Dirigente del Settore OOPP, Sviluppo Economico, ed il geometra Raffaele Giobbe, Responsabile del 5° Servizio del Settore Ufficio Tecnico, con una pronuncia di assoluzione, “perché il fatto non sussiste”.
L’accusa era di aver occupato arbitrariamente un’area demaniale marittima prospiciente la Piazza Empedocle in località Marinella di Selinunte, “realizzando e/o facendo realizzare una passeggiata in legno a margine dell’arenile.”
Secondo la Procura di Marsala, infatti, il Comune di Castelvetrano avrebbe realizzato i suddetti lavori in assenza del rilascio, da parte del Dirigente Generale del competente Assessorato Territorio ed Ambiente, Sezione Demanio Marittimo, di Palermo, della relativa concessione.
Un vero e proprio “arcano ”, in quanto i lavori in questione erano stati regolarmente concessionati addirittura mesi prima dell’accertamento del presunto illecito da parte degli Organi di PG.
Si è detto soddisfatto il legale dei due Tecnici, Maika Giacalone, la quale ha così commentato: “Non posso che essere compiaciuta del risultato ottenuto, sebbene non abbia mai nutrito dubbi sulla infondatezza delle accuse mosse ai miei assistiti, due seri ed apprezzati professionisti del nostro territorio”.
Pare che alla base di tutto ci sia stato nelle indagini un mancato rinvenimento della concessione delle aree, che si trovava a Palermo presso l’Assessorato ai Beni Demaniali. Sarebbe bastato un migliore coordinamento per trovare invece una autorizzazione, magari chiusa involontariamente in un cassetto.
Anche il Sindaco del Comune di Castelvetrano, Felice Errante Junior, ha espresso il suo compiacimento per l’esito del procedimento, convinto che: “questa vittoria contribuirà ad eliminare quel velo d’ombra ingiustamente gettato sul corretto operato di questa amministrazione comunale.”
Tempo fa erano stati imputati di “inquinamento ambientali tecnici comunali” per alcuni copertoni, un cestello di lavatrice, un palo di luce trovati sotto una vecchia duna realizzata nel Parco negli anni 80, poi una assoluzione piena per tutti gli imputati e un costoso processo.