"Scomparirà" il corpo Forestale. Sarà assorbito da arma dei Carabinieri e Vigili del Fuoco
di: Antonino Pernice - del 2015-11-07
Il D.L. 24/06/2014, n. 90, coordinato con la legge di conversione 114/2014, recante: “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari” (cosiddetto ddl Madia), dovrà essere approvato dal Consiglio dei ministri in attuazione del provvedimento di riordino delle forze di polizia (con l’assorbimento dei Forestali nei Carabinieri e nei Vigili del fuoco).
Alla Camera, riguardo alla soppressione dei forestali, il M5S e i sindacati del corpo forestale hanno fatto una guerra di opposizione. Il Governo ha difeso a spada tratta la decisione di far scattare l’assorbimento dei forestali in un’altra forza di polizia (e per una piccola parte nei Vigili del fuoco). Il ministro della PA, Marianna Madia, ha detto che la “razionalizzazione delle catene di comando libera più risorse per fare quei controlli ambientali che tutti vogliamo”.
Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha detto che la soppressione del corpo è “un’occasione vera per il rafforzamento delle attività di tutela ambientale e agroalimentare che il Corpo forestale garantisce in tutto il parare”. Le sue funzioni, i mezzi e il personale con funzioni anti-incendio passeranno ai Vigili del fuoco; il personale sarà assorbito dall’arma dei Carabinieri.
L’arma dei Carabinieri succederà in tutti rapporti giuridici attivi e passivi del Corpo forestale dello stato, compresi i contratti individuali di lavoro stipulati col personale assunto. Ai Carabinieri passeranno le funzioni in materia di sicurezza ambientale, forestale e agroalimentare. Si tratta, in pratica, delle violazioni in danno dell’ambiente, del patrimonio faunistico e naturalistico nazionale, delle frodi in danno della qualità delle produzioni agroalimentari.
Nel passaggio della delega Pa alla Camera è stato poi previsto di riordinare l’assetto funzionale e organizzativo di tutte le forze dell’ordine, con un più stretto legame con il merito in particolare per le progressioni di carriera.
Lo scopo è quello di creare una macchina amministrativa meno burocratizzata, più agile e snella, con meno sedi periferiche a cominciare dalle Prefetture (nasce infatti il Nuovo Ufficio territoriale unico dello Stato nel quale saranno assorbite sedi “decentrate” della Ragioneria generale, archivi notarili, Soprintendenze, uffici scolastici, direzioni regionali e territoriali del lavoro) e dalle Camere di Commercio (previsto il taglio da 105 a 60: a restare in vita saranno solo le più grandi con una soglia dimensionale minima di 75mila imprese iscritte o annotate nel Registro delle imprese) e ministeri.