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Il mio rock: Elvis Presley tra mito e storia della musica in 24 anni di carriera

del 2015-11-12

Immagine articolo: Il mio rock: Elvis Presley tra mito e storia della musica in 24 anni di carriera

Nel precedente articolo avevo parlato del gruppo musicale dei “Million Dollar Quartet” formato da Carl Perkins, Jerry Lee Lewis, Johnny Cash ed Elvis Presley. Dei primi tre ho già raccontato la loro storia, adesso proseguirò con quella di Elvis Presley.

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  • Era l'8 gennaio del 1935 quando, all’interno d’una modesta abitazione di Old Santillo Road a Tupelo in Mississippi, in prossimità del quartiere abitato dalla gente di colore, Gladys Love Smith, maritata Presley, diede alla luce dapprima Jessie Garon, nato morto, subito dopo Aaron Elvis. Questi, a causa delle critiche condizioni economiche nelle quali versava la sua famiglia, ebbe un’infanzia poverissima e disagiata.

    Il padre Vernon Presley, d’origini scozzesi, non aveva un lavoro fisso e s’arrangiava a svolgere delle occasionali mansioni per portare qualcosa da mangiare a casa. Elvis dimostrò sin da piccolo un’innata passione per la musica, preferendo come strumento la chitarra. La madre, alla quale egli era edipicamente legato, un giorno gliene comprò una di seconda mano per 12 dollari e 95 centesimi. Su di essa, Elvis, cominciò a imparare da autodidatta i primi accordi musicali, osservando anche uno zio della madre mentre la suonava durante le frequenti feste in famiglia.

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  • Apprese le prime rudimentali tecniche chitarristiche, andò a suonare nelle chiese durante le cerimonie religiose. Rimaneva per ore ad ascoltare i gospels e gli spirituals che si cantavano nella chiesetta vicino casa. Egli riusciva a fondere il rhythm’n’blues nero con il country’n’western e il nuovo stile del rock'n'roll percuotendo le corde della chitarra con una tale veemenza da farle saltare, accompagnando i suoi ritmi frenetici con tutto il corpo.

    In prativa faceva roteare il bacino con movenze e gestualità particolari imitato, poi, da tanti altri artisti famosi. Fu chiamato, in seguito,"Elvis the Pelvis" Elvis il bacino. Nel mese di settembre del 1948 il papà decise di trasferirsi insieme alla sua famiglia a Memphis, nello Stato del Tennessee, nella speranza di trovare un lavoro stabile. Elvis, nel frattempo, si faceva notare dai suoi nuovi compagni di scuola per i capelli lunghi raccolti in un vistoso ciuffo pieno zeppo di brillantina e per le basette folte e lunghissime.

    Anche per il vestimento preferiva uno stile molto appariscente con colori sgargianti. Fu un giorno, mentre passeggiava per Beale Street, ch’ebbe l'occasione d’assistere all’esibizione d’alcuni bluesman del calibro di B.B. King e Furry Lewis che lo fecero appassionare al genere di musica da loro proposto.

    Ebbe intanto la possibilità di registrare, con una modesta somma di danaro, un disco demo presso la casa discografica Sun Records di Sam Phillips. Disco che fu ascoltato con molta attenzione da Scotty Moore che divenne, ufficialmente, il suo primo manager. Elvis firmò un contratto con la Sun Records e, insieme al suo primo gruppo dei “Blue Moon Boys”, cominciò a incidere i suoi primi dischi tra i quali: Good Rockin' Tonight, Baby Let's Play House, Blue Moon of Kentucky e That's All Right (Mama).

    Fu grazie a queste prime incisioni che si fece notare dal vasto e variegato pubblico degli ascoltatori radiofonici che cominciarono a telefonare ai vari d.j. per sapere chi fosse quel bianco che cantava il blues con la voce dei neri oppure chi fosse quel nero che cantava il country con la voce dei bianchi.

    Dopo Moore il nuovo manager di Elvis fu Bob Neal che si preoccupò di fare conoscere Elvis in ambienti musicali più importanti. Organizzò per lui anche un tour nel quale toccò tutte le maggiori città a sud degli Stati Uniti. Con la partecipazione, in seguito, a uno degli spettacoli televisivi più seguiti, il "Milton Berle Show", Elvis acquisì una tale popolarità che il suo nuovo singolo Hearthbreak Hotel vendette più d’un milione di copie.

    In 24 anni di carriera ha pubblicato 61 album, vendendo oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo, con guadagni stratosferici. Conquistò anche il record di dischi venduti da un solo cantante; record peraltro condiviso con i “Beatles” e con Michael Jackson. Elvis s’occupò anche di cinema. Ciò gli consentì di consacrare il suo brano Love me tender del 1956 come il più famoso brano da lui interpretato. In tutto partecipò a ben 33 film più o meno di successo. Il primo maggio del 1967 sposò Priscilla Beaulieu, figlia d’un capitano dell'aviazione statunitense, dalla quale nacque Lisa Marie, futura moglie di Michael Jackson dal quale, poi, divorziò.

    Nel mese di febbraio del 1973 anche la moglie Priscilla divorziò da Elvis. Questo fatto, accompagnato dalla morte dell’affezionata madre, incisero molto sul carattere di Elvis. Egli cominciò a consumare droghe sempre in quantità maggiore fin quando, il 16 agosto del 1977, fu trovato morto, probabilmente, suicida. Aveva ingerito una tale quantità di psicofarmaci, mischiati anche a droghe, che il suo cuore non ha retto. Elvis lasciò milioni di fans, in special modo teen-agers, nello sconforto più totale. Si assistette a scene di puro isterismo, d’assoluta disperazione con qualche tentativo anche di suicidio.

    Ancora oggi, la memoria di Elvis è oggetto d’una vera e propria venerazione da parte di milioni d’aficionados sparsi in tutto il mondo. Merita menzione anche il singolare fenomeno attinente alla moltitudine degli "Elvis Impersonator" (imitatori di Elvis), ossia individui che sfruttando sia la loro somiglianza fisica sia la loro affinità vocale con il cantante, si sono proposti nel corso degli anni come suoi imitatori.

    Tra i migliori di tutti i tempi si può menzionare Johnny Lee Harra un imitatore che, grazie all'impressionante somiglianza fisica e vocale con il suo idolo e alla validità artistica delle esibizioni nelle quali si produceva, raggiunse una certa notorietà anche a livello internazionale. Da tempo vengono organizzati, nei più disparati luoghi del mondo, svariati raduni di natura celebrativa e commemorativa.

    Qui gli imitatori del cantante s’esibiscono accompagnati da orchestre che nella loro struttura e composizione si rifanno in modo palese a quelle che collaborarono realmente con il cantante durante il decorso della sua carriera artistica. Tupelo, la sua cittadina natale con tanto di reliquiario, è d’allora meta d’un continuo pellegrinaggio. In Italia i maggiori cantanti che si sono ispirati a Elvis e al suo particolare modo d’interpretare la musica sono stati: Adriano Celentano, Bobby Solo e il compianto Little Tony.

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